Amaranthaceae
FAMIGLIA Amaranthaceae
Famiglia subcosmopolita rappresentata soprattutto da specie erbacee e più raramente legnose; la compongono circa 2000 specie ed oltre 170 generi nel mondo; alcune sono erbe alimentari ed altre ornamentali. Hanno foglie opposte o alterne, generalmente intere; fiori a perianzio a (3-) 4 o 5 segmenti membranosi, riuniti in infiorescenze, spicate o capitate, spesso ramose e bratteate; 2-5 bratteole; il frutto è una capsula.
Il genere Alternanthera
conta un’ottantina di specie (per alcuni AA fino a 200) distribuite nelle Americhe tropicali, in Africa, Australia e Asia. Si tratta di piante erbacee perenni o annuali e più raramente suffrutici (alcune sono acquatiche, la maggior parte terrestri). Hanno foglie opposte, fiori a 5 petali riuniti in infiorescenze a spiga o a glomerulo, ascellari o terminali; il frutto è un otricolo; si possono presentare con aspetto protrato, ascendente, eretto o flottante (le acquatiche).
-Alternanthera philoxeroides (Mart.) Griseb. ERBA DEGLI ALLIGATORI
I rad – Neofita infestante i corsi d’acqua di origine S americana – V-X – Presumibile ± rapida diffusione.
A dispetto della sua elevata invasività è una pianta acquatica di aspetto gradevole: ha foglie ± ovate, opposte, alla cui ascella si inserisce il peduncolo dell’infiorescenza a glomerulo costituito da piccoli fiori a 5 tepali bianchi. Galleggia sull’acqua grazie anche ai lunghi steli orizzontali e cavi che si intersecano fittamente fra loro impedendo la vita alle altre piante spontanee presenti vicine: è una delle specie considerate più minacciose per l’ equilibrio dell’ecosistema in cui si inserisce.
Habitat: corsi d’acqua a lento scorrimento
Distribuzione sul territorio:
Per adesso è stata segnalata solo sulle sponde dell’Arno alla Nave (Carmignano): Gestri & Peruzzi 2013a.
Il genere Amaranthus
è costituito da specie erbacee annue o perenni (una sessantina di specie diffuse un po’ in tutto il mondo); le foglie sono picciolate, alterne e prive di stipole; i fiori unisessuali - perianzio a 3-5 segmenti brevi (1-3 mm), membranosi o scariosi - sono riuniti in infiorescenze a spiga o pannocchia.
-Amaranthus albus L. AMARANTO BIANCO
T scap – Neofita infestante di origine N-Americ. – VII-IX – Relat. rara.
E’ specie annuale, glabra, alta da 10 a 120 cm, a fusto eretto, caratteristicamente assai ramificato (rametti alterni) e di colore bianco-osseo; i fiori a 3 tepali verde-giallastri e con brattee pungenti, sono riuniti in glomeruli su spighe fogliate fino alla cima.
Habitat: ambienti antropizzati.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: nuovi ritrovamenti: fra la ciclabile e la ferrovia alla Cartaia (Vaiano) (2018).
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: presso Villa Ciabatti.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano e P. a Caino, a E delle Serra e coltivi presso il rio Calcinaia.
- Pianura: nuovi ritrovamenti: fossetto di scolo a Calceto in via Montalese (2023) (Montemurlo).
-Amaranthus blitum L. subsp. blitum AMARANTO LIVIDO
T scap – Cosmop. - VI-X – Rarissimo.
Specie annuale, alta da 10 a 80 cm, caratterizzata dalle foglie ovate, smarginate all’apice, dalla spiga terminale, breve, eretta e priva di foglie; brattee prive di mucrone, fiori a 3 tepali lineari e capsula, compressa e più lunga che larga.
Habitat: aree antropizzate soprattutto coltivate.
Distribuzione sul territorio:
- Pianura pratese: Gestri in Peruzzi & al. 2022: “Prato, loc. Le Vanne (via delle Caserane), diverse piante nel fosso a margine strada/vivaio”.
-Amaranthus bouchonii Thell. AMARANTO DI BOUCHON
T scap – Neofita invasiva N-Americ. – VI-X – Relat. raro (forse sottostimato).
Specie annuale, robusta, alta 20-100 cm, priva di spine, a foglie con lungo picciolo e a lamina romboidale, con infiorescenza verde a spighe erette e addensate, con la terminale maggiore delle laterali; è caratterizzata dalle bratteole lunghe il doppio dei tepali, il frutto inferiore ai 2 mm, per lo più indeiscente.
Habitat: ruderale, incolti.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano, Cantagallo.
- Colline di Montemurlo: segnalata da Iamonico, Messina & Acciai 2010 (sub Amaranthus powellii S.Watson subsp. bouchonii (Thell.) Costea & Carretero) a La Bicchieraia di Montemurlo; nuovi ritrovamenti 2013: presso il laghetto di Montachello (Montemurlo).
- Pianura: nuovi ritrovamenti: margini della ciclabile lungo la Bardena fra Galcetello es Maliseti (2022) (Prato).
Probabilmente presente anche altrove.
-Amaranthus deflexus L. AMARANTO PROSTRATO
H scap (T scap.) - Neofita infestante di origine S americana – VI-X – Comune.
Erbacea alta 10-90 cm, giunta in Italia dopo la scoperta dell’America. Si distingue dalle altre specie congeneri soprattutto per il portamento prostrato; ha foglie ad apice acuto, fiori a 2-3 tepali, verdi o rossastri, riuniti in glomeruli con spiga terminale; le brattee sono acute, ma non pungenti.
Habitat: margini stradali, lungo muri e margine coltivi.
Distribuzione sul territorio:
- Bargo di Poggio a Caino: Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caino.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: Gretaia, Volpaia.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b.
E’ comune anche nei centri abitati (per es. Prato, Vaiano ecc.) a margine di marciapiedi e presso i giardini.
-Amaranthus hybridus L.
Specie esotica di origine americana, annuale a fusto eretto poco ramoso, alta 20-100 cm. La pianta spesso si presenta arrossata, con fiori a 5 petali porporini o giallastri; si caratterizza per la spiga terminale eretta e maggiore di quelle laterali, la mancanza di spine e i segmenti del perianzio subuguali fra loro, con nervatura mediana ben visible.
Nel Pratese sono state osservate tre sottospecie:
- - A. h. L. subsp. cruentus (L.) Thell. AMARANTO CRUENTO
T scap – Neofita invasiva di origine tropicale americana – VII-IX – Relat. comune.
E’ caratterizzata dalle bratteole a bordo membranoso interrotto a metà lunghezza, con l’apice evidentemente aristato, dalle bratteole più lunghe dei segmenti del perianzio (subuguali fra loro), dal colore brunastro del nervo mediano di questi ultimi e per l’opercolo del frutto liscio e un po’ rigonfio.
Habitat: presso abitazioni e incolti ± antropizzati.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002 (sub A.chlorostachys Willd.): crinale dei colli (M. Piccioli) (Prato).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: (sub A. cruentus L.): Carmignano, P. a Caiano.
- - A. h. L. subsp. hybridus AMARANTO A SPIGA VERDE
T scap – Specie naturalizzata di origine tropicale americana – VI-X – Relat. raro.
E’ caratterizzata come la precedente dalle bratteole a bordo membranoso interrotto a metà lunghezza, con l’apice evidentemente aristato; ma differisce da quella per le bratteole lunghe una volta e mezzo o due più dei tepali che si presentano, inoltre, con il nervo mediano di colore verde-scuro.
Habitat: incolti erbosi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: Montepiano e sopra la Badia omonima (2020) (Vernio).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: P. a Caiano.
- Pianura: nuovi ritrovamenti: Prato, alveo del Bisenzio di Viale Galilei a livello del Palco di Sotto, margini della ciclabile lungo la Bardena a Maliseti (2019) (Prato).
?- - A. h. L. subsp. hypochondriacus (L.) Thell. AMARANTO IPOCONDRIACO
T scap – Neofita naturalizzata di origine N-Americ. – V-X – Dubbia presenza nel Pratese.
Specie annuale esotica, alta 70-100 cm, che si distingue facilmente dalle altre due sottospecie per le infiorescenze rosse o purpuree; l’infiorescenza terminale è spessa (fino a 2,5 cm) e può essere lunga
anche 25 cm.
Distribuzione sul territorio:
- Monteferrato: Arrigoni & Viegi 2011 (indicato senza specificare la fonte e la precisa localizzazione!).
-Amaranthus retroflexus L. AMARANTO COMUNE
T scap – Neofita invasiva di origine N-Americ. – VI-X – Comunissimo.
Specie annuale esotica a fusto eretto, alta 20-80 cm, di colore verde pallido. Si distingue dalle entità precedenti soprattutto per la tomentosità di fusto e/o fiori, i fiori femminili con i 5 segmenti del perianzio spatolati, più o meno ottusi e mucronati e più lunghi del frutto (2-3 mm); inoltre le foglie si attenuano insensibilmente nel picciolo e la spiga terminale dell'infiorescenza generalmente è lunga come o meno delle laterali.
Habitat: zone antropizzate: margini stradali, di coltivi ecc.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: sopra la Badia di Montepiano (2019) (Vernio), vecchia via per il Tabernacolo di Gavigno (2020) (Cantagallo).
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano e Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Stampi 1967 e Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: P. a Caiano e Carmignano
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: a valle ex-cava Volpaie (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
- Pianura: nuovi ritrovamenti: ciclabile lungo la Bardena, incolto presso il cimitero di Chiesa Nuova, incolti a Castelnuovo e Fontanelle (2023) (Prato), margine Ombrone loc. Bocca Vittoria e verso Ponte Manetti (2022) (P. a Caiano) ecc...
?-Amaranthus spinosus L. AMARANTO SPINOSO
T scap – Neofita casuale di origine tropicale americana – V-X – Rarissimo o presumibilmente scomparso.
Specie esotica annuale, eretta e alta 30-80 cm; si caratterizza per la presenza delle spine all’ascella delle foglie; i fiori verdi hanno 5 tepali riuniti in spighe erette, con la superiore più lunga delle laterali.
Distribuzione sul territorio:
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002 e Arrigoni & Viegi 2011: un individuo su materiale di riporto all’ex-cava di Cannatello (Figline) (Prato).
Entità rarissima in Toscana, dove è stata segnalata una sola volta.
Il genere Atriplex
(ca. 300 specie a distribuzione cosmopolita) al pari di quello precedente è costituito da piante a foglie picciolate, piane e (almeno le inferiori) più larghe d 3 mm, a fiori maschili e femminili ± diversi, ma se ne distingue per l’assenza di bratteole fiorali e per il perianzio a segmenti erbacei verdi (non membranosi) e stami a filamenti liberi. Le piante appaiono ± farinose.
PS: a questo genere appartiene una pianta anticamente diffusamente coltivata a fini alimentari e recentemente riscoperta (Atriplex hortensis L.) per le sue qualità organolettiche (migliore per molti palati degli spinaci) e per la relativamente facile coltivazione: in italiano è chiamata Spinacione o Bietolone.
?-Atriplex oblongifolia Waldst. & Kit. ATRIPLICE A FOGLIE ALLUNGATE
T scap – E-Europeo-Pontica (da noi certamente esotica occasionale) – VI-IX – Non più presente.
Pianta annua, a fusto erbaceo, alta da 30 a 100 cm; le foglie dentellate hanno lamina ± triangolare, i fiori sono solo monoici a semi verticali e con bratteole erbacee, spesso grassette ed a bordo intero.
Habitat: in Toscana su terreno di riporto in incolti.
Presenza nel Pratese:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: si è trattato di una presenza effimera (dal primo ritrovamento non è più stata osservata) su terreno di riporto a “margine strada/bosco sotto Montalgeto” (Carmignano).
-Atriplex patula L. ATRIPLICE A RAMI PATENTI
T scap – Circumbor. - IX-X – Non comunissima.
Pianta a fusto erbaceo, solcato ed eretto, alta 20-100 cm, di aspetto spesso un poco farinoso, a ramificazioni inferiori patenti (le superiori ascendenti), con bratteole dentellate e saldate solo in basso; le foglie sono alterne, da allungate a subastate con lobi basali rivolti in avanti, e che si attenuano in un breve picciolo; la spiga appare fogliata, gracile, interrotta e ramificata.
Habitat: terreni fresco-umidi, ricchi di nitrati.
Presenza nel Pratese:
- Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: a N di Montecuccoli (2018) e oltre la Badia di Montepiano (2020) (Vernio).
- Calvana: Gestri 2014: Mandrioni (Vaiano); GP2016: rilievi della Calvana di Cantagallo e Vaiano.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: comune di Carmignano.
- Monte Le Coste e Poggio Le Croci: Gestri & Peruzzi 2013b: abbastanza comune.
- Pianura: nuovi ritrovamenti: alveo del Bisenzio di Viale Galilei (Palco di Sotto) (2022) (Prato).
-Atriplex prostrata Boucher ex DC. ATRIPLICE PROSTRATA
T scap – Circumbor. - VII-IX – Non comune.
Pianta alta 10-100 cm, glabra e farinosa da giovane, molto ramificata; foglie quasi sempre opposte, le inferiori di forma variabile, ma per lo più triangolari a base tronca o ottusa e con i lobi inferiori rivolti in fuori o in dietro; i fiori sono riuniti in glomeruli su una spiga cilindrica fogliata in basso; le brattee sono dentate e saldate solo in basso
Habitat: terreni ricchi e soprattutto fangosi.
Presenza nel Pratese:
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: pochi esemplari all’inizio del sentiero dei Patriarchi.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: comune di Carmignano e di Poggio a Caiano.
- Monte Le Coste e Poggio Le Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
Il genere Beta
comprende una ventina di specie a distribuzione olartica. Simile a Chenopodium per le foglie presenti, intere e piane, i fiori ermafroditi, frutti senza ali e non avvolti da brattee, e se ne differenzia per l’ovario che è semi-infero e il frutto, subgloboso, circondato da un perianzio concrescente legnoso. Le foglie non sono farinose né ghiandolose o pubescenti.
-Beta vulgaris L. BIETOLA COMUNE
H scap/T scap – Euro-Medit. (da noi a volte naturalizzata e/o sfuggita alla coltivazione) – V-VI – Non comune.
Pianta (annuale, bienne o perenne) di aspetto assai variabile, glabra a volte arrossata, i fusti sono eretti o prostrati; le foglie lucide, verde scuro, da ovali a lanceolate, coriacee e a margine intero; i fiori, riuniti in lunghe spighe fogliate, sono assai piccoli, verdi o arrossati e a 5 segmenti.
Habitat: incolti erbosi, radure o margini boschivi, olivete ecc.
Presenza nel Pratese:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: strada da Schignano verso Migliana (2023) (Vaiano).
- Calvana: Gestri 2009 e GP2016: di Prato, Vaiano e Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021 (dove è abbastanza comune)
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: P. a Caiano e Carmignano.
NB: dalla pianta spontanea hanno preso origine tutte le varietà orticole di bietola; è originaria dell’Europa meridionale!
Il genere Chenopodiastrum
(5 specie a distribuzione olartica) è composto da piante erbacee annuali, non aromatiche, glabre o glabrescenti alla maturità (possiedono dei tricomi vescicolari nella fase giovanile che precocemente collassano e cadono); le foglie sono alterne e picciolate, con lamina da triangolare a rombica, a lanceolata, con il margine dentato o lobato; i piccoli fiori sono ermafroditi o pistillari, pentameri e riuniti caratteristicamente in glomeruli di infiorescenze a pannocchia; nel frutto il seme è ricoperto da un pericarpo membranoso e aderente.
?-Chenopodiastrum hybridum (L.) S.Fuentes, Uotila & Borsch FARINELLO IBRIDO
T scap – Circumbor. - VI-X – Probabilmente attualmente scomparsa dal nostro territorio (o molto rara).
Erbacea alta 20-80 cm, di odore fetido, caratterizzata dalle foglie verdi (non farinose), a larghezza massima nella parte inferiore, con 1-3 denti patenti per lato, apice acuminato e base tronca o cordiforme; l’infiorescenza appare ampiamente ramificata e le pannocchie sono prive di foglie.
Habitat: zone ruderali e coltivate.
Presenza nel Pratese:
- Calvana: segnalata da Gestri 2009, ma non ritrovata in seguito (Gestri & Peruzzi 2016).
- Cascine di Tavola: segnalato da Stampi 1967 (sub Chenopodium hybridum L.) e non ritrovato in seguito da Gestri & Lazzeri 2021.
-Chenopodiastrum murale (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch FARINELLO MURALE
T scap – Subcosmop. - VI-IX – Raro.
Erbacea alta 20-80 cm, leggermente farinosa, glabra a maturità (questo la distingue, insieme ad altri caratteri come i tepali con nervo mediano ben evidente, dalle piante del genere Chenopodium); ha fusto angoloso e ramoso, foglie ovato-romboidali con numerose dentellature irregolari e acute al bordo; fiori piccoli riuniti in glomeruli verdastri a formare panicoli lassi.
Habitat: ruderale e margine coltivi.
Presenza nel Pratese:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
Il genere Chenopodium
(un’ottantina di specie a distribuzione cosmopolita) è composto da piante erbacee annuali o perenni a fusto non carnoso, foglie alterne, divergenti dal fusto, picciolate, a lamina piana, dentata o lobata; i piccoli fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetrameri o pentameri e riuniti caratteristicamente in glomeruli di infiorescenze a pannocchia; il frutto è costituito da un solo seme (achenio) circondato a maturità da un pericarpo spesso succolento.
-Chenopodium album L. subsp. album FARINACCIO SELVATICO
T scap – Cosmop. - VI-IX – Comunissimo.
Erbacea eretta, alta 20-100 cm e più, a foglie alterne, glauche di sopra e farinose di sotto: le basali lungamente picciolate, romboidali-acuminate e dentellate, le superiori con breve picciolo e più strette; i fiori piccoli e verdastri, sono riuniti in infiorescenze a piramide; semi ad achenio liscio e nero.
Habitat: incolti, coltivi, ambienti ruderali.
Presenza nel Pratese:
- Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra Orientale; nuovi ritrovamenti: Valupaia (2021) (Vaiano), da Migliana alle Cavallaie (Cantagallo-Montemulo), Montepiano (2020) (Vernio) e Pian della Rasa (2021) (Cantagallo).
- Calvana: Gestri 2009 e GP2016: di Prato, Vaiano e Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Stampi 1967 (sub C.a. L. var. viride L.) e Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: P. a Caiano e Carmignano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002.
- Monte Le Coste e Poggio Le Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
- Pianura e aree abitate: nuovi ritrovamenti: via Brugnani loc. Bocca Vittoria (2023) (Prato) inoltre è presente in molti altri incolti e coltivi, anche presso i centri abitati, in giardini e margini stradali.
NB: è assai comune in tutta la Toscana nei campi, negli incolti e anche nei centri abitati. Le foglie basali sono commestibili e possono essere utilizzate lesse a mo’ di spinaci o per ripieni di tortelli.
-Chenopodium vulvaria L. FARINELLO PUZZOLENTE
T scap – Euri-Medit. - IV-IX – Molto rara.
Pianta con odore forte e sgradevole (da cui il nome specifico), ad aspetto farinoso, a fusti assai ramificati, alta 10-40 cm; foglie con picciolo di ca. 1 cm e lamina spessa, romboidale, non dentellata; i piccoli fiori sono riuniti n glomeruli a formare brevi cime non fogliose; semi scuri.
Habitat: terreni ricchi di nitrati.
Distribuzione sul territorio:
- Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b: sopra Villa Filicaia e Chiesa di S. Lucia.
Il genere Dysphania
(una trentina di specie diffuse ampiamente nel mondo) è rappresentato da piante erbacee annuali o perenni, aromatiche con la presenza di peli ghiandolari; hanno fusti eretti, ascendenti o prostrati; le foglie sono alterne e per lo più picciolate, a lamina di forma varia, a margine intero, dentato o lobato; i piccoli fiori, per lo più ermafroditi e a 5 tepali, soni riuniti a glomeruli in infiorescenze più o meno ampie; il frutto è spesso racchiuso nel perianzio, con un mericarpo membranoso aderente o meno al seme (orizzontale o verticale).
-Dysphania ambrosoides (L.) Mosyanin & Clemants FARINELLO AROMATICO
T scap (H scap) – Neofita invasiva di origine dall’America tropicale – VIII-X – Rara.
Pianta erbacea assai aromatica, a fusti eretti e assai ramificati, alta 20-80 cm; piccoli fiori verdastri, raccolti in glomeruli a formare pannocchie ramificate e fogliate.
Habitat: ambienti ruderali, margine erbosi di coltivi.
Presenza nel Pratese:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano, Prato.
- Colline di Montemurlo: Biagioli & al.1999 (sub Garinaccio aromatico): alla Fattoria di Javello (Montemurlo).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: rara nel comune di Carmignano
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002 (sub Chenopodium ambrosoides L.): Pian di Gello (Prato).
- Pianura: nuovi ritrovamenti: argine dell’Ombrone presso Ponte Manetti a P. a Caiano; alveo del Bisenzio di Viale Galilei (2023) (Palco di Sotto) e presso Ponte al Mecatale (2024) (Prato).
- Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S).
NB: è pianta officinale di cui si studiano le proprietà antimicotiche, antiossidanti e antiaflatossiniche (le aflatossine sono sostanze prodotte da alcuni funghi e contenute in certi alimenti; nei consumatori hanno attività genotossica e cancerogena). Sembra che cucinata con i fagioli ne esalti il sapore e ne aiuti la digestione: è utilizzata soprattutto nella cucina messicana.
?-Dysphania botrys (L.) Mosyakin & Clemants FARINELLO BOTRI
T scap – Eurasiat. - VI-IX – Probabilmente adesso scomparsa dal nostro territorio (o molto rara).
Erbacea aromatica, alta 10-40 cm, a fusto ghiandoloso, eretto o ascendente; foglie alterne, con picciolo di 1-2 cm, a lamina lanceolata con 4 o più dentature per lato; i piccoli fiori sono ermafroditi o maschili e sono riuniti in infiorescenza stretta non fogliata in alto e con molte cime all’ascella di una brattea; semi neri e lucidi.
Habitat: ambienti incolti e ruderali.
Presenza nel Pratese:
La pianta è stata indicata solo in un lontano passato da Baroni 1897-1908 (sub Chenopodium botrys L.): “fra Montelupo e Verghereto (Somm.herb.)”, quindi sul Montalano di Carmignano, ma da allora nessuno l’ha più segnalata nel nostro territorio.
Il genere Lipandra
è monospecifico e caratterizzato da foglie intere, a lamina ovata o obovata e picciolate, fiori simili fra loro con 1 solo stame e con sepali glabri, riuniti in infiorescenze povere; frutto senza bratteole e privo di ali dosali.
-Lipandra polysperma (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch FARINACCIO POLISPORO (25)
T scap – Circumbor. - VI-X – Non comune.
Erbacea a fusto eretto o prostrato-ascendente, lungo 10-80 cm, a foglie alterne, picciolate, a margine intero, ovato-oblunghe, glabre; le superiori appaiono più strette e acute; i piccoli fiori, riuniti in glomeruli verdastri o rosati, hanno i tepali saldati solo alla base; alla fruttificazione il seme, ad achenio scuro di forma lenticolare, rimane a lungo e visibile sulla pianta, fino all’autunno inoltrato (da qui il nome dell’epiteto polysperma = a molti semi).
Habitat: incolti. Ambienti ruderali.
Presenza nel Pratese:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: Montepiano (2018), a W della Dogana e F Romito (2019) (Vernio)
- Calvana: Gestri 2009 (sub Chenopodium polyspermum L.) e Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano.
- Cascine di Tavola: Stampi 1967 (sub Chenopodium polyspermum L.) e Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano e P. a Caiano.
- Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b (C).
Il genere Oxybasis
consta di 5 specie presenti nella regione olartica e in S-America. Si tratta di erbacee annuali non aromatiche, a foglie alterne, lamina semplice ± spessa; infiorescenze terminali o ascellari di glomeruli riuniti in spiga o pannocchia; fiori dismorfici con quelli laterali ermafroditi a 3-4 tepali e i terminali unisessuali femminili a 3-5 tepali; frutto con pericarpo membranoso libero o un poco saldato al seme.
-Oxybasis urbica (L.) S.Fuentes, Uotila & Borsch FARINELLO PIE’ D’OCA
T scap – Eurosiber. - VII-IX – Raro.
Erbacea verde (non farinosa) e senza odore, a fusto eretto lucido, alta 30-100 cm; foglie picciolate e (almeno le inferiori) a lamina triangolare, astata alla base e con margine dentellato; piccoli fiori a 5 sepali riuniti in glomeruli verdastri a formare brevi cime non o poco ramificate; semi orizzontali neri di circa 1 mm o poco più.
Habitat: macerie, ambienti ruderali.
Presenza nel Pratese:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
Il genere Polycnemum
ha distribuzione Euro-Asiatica e consta di 6 specie erbacee, caratterizzate dalle foglie che si presentano alterne e a lamina lesiniforme con breve spina apicale; i tepali sono membranosi.
-Polycnemum arvense L. CANFORATA SELVATICA
T scap – Eurasiat. - VI-IX – Rarissimo.
Specie erbacea, alta da 10 a 50 cm, a fusto molto ramificato, che può presentarsi ascendente o prostrato; foglie embricate, sottili, lunghe 4-8 mm, con una spinula all’apice; i fiori, piccoli, hanno 5 tepali acuti, avvolti da brattee (un po’ mucronate) poco più corte o di lunghezza uguale al perianzio; frutto contenuto nel perianzio e lungo ca. 1 mm.
Habitat: incolti aridi, radure.
Presenza nel Pratese:
- Appennino principale pratese: Gestri 2018: “sul crinale poco sopra Monteccuccoli presso P. delle Prata (sul confine con la provincia di Firenze!) “.
NB: questa rappresenta l’unica segnalazione della specie per il territorio pratese (il campione è stato depositato nell’erbario del C.S.N. di Prato e la foto mostra la pianta di questo ritrovamento).