Aspleniaceae

FAMIGLIA Aspleniaceae

 

Famiglia cosmopolita di pteridofite (felci) normalmente terrestri e di dimensioni non rilevanti; le specie (in numero superiore a 800) sono caratterizzate da breve rizoma, fronde fascicolate con lamina che può essere semplice e intera o più volte divisa; i sori, di forma oblunga o lineare, possono essere sparsi o distribuiti in due ranghi sulle nervature secondarie delle lamine e sono generalmente coperti da un indusio.

 

Il genere Asplenium

al pari della Famiglia ha distribuzione cosmopolita ed è costituito da ca. 700 specie. Si caratterizza in particolare per la taglia modesta delle fronde (raramente superiori a 40 cm), la presenza almeno in estate di fronde fertili, la lamina pennata o forcata, i sori (dritti e allungati con indusio laterale) disposti obliquamente rispetto alla nervatura mediana e sempre indipendenti gli uni dagli altri.

ng

-Asplenium adiantum-nigrum L. ASPLENIO ADIANTO NERO

H ros – Subcosmop. - sporificaz. I-X – Localizzato.

Fronde riunite in ciuffi poco forniti, lucide superiormente, lunghe fino a 30 cm (max. 40), profondamente divise e con il lembo a contorno triangolare (picciolo lungo circa quanto il lembo); le pinnule sono ovali e acutamente dentate.

Habitat: sul serpentino in ambienti rocciosi ombrosi ed esposti a N; altrimenti in habitat con un alto grado di umidità e soprattutto su rocce silicee e muri a secco, più raramente sul terreno e su substrato calcareo.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: dall'Alpe verso il Tab. Gavigno (2024) (Vernio-Cantagallo).
  • Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: sopra Le Banditelle (Montemurlo).
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Aspenio adianto Nero): AMPIL del Monteferrato.
  • Monteferrato: Fiori 1914 (sub A. adiantum-nigrum v. cuneifolium); Messeri 1936 (sub: A. adiantum-nigrum L. susbsp. serpentini Tausch. in 4 forme: f. latilobum (Tausch.) Asch. et Gr., f. lepidum, f. angustifolium Tauch., f. rutaceum Weisbachen e varie alte forme di passaggio fra queste); Fiori 1943 [sub A. adiantum-nigrum L. v. cuneifolium Pollini, M. Ferrato di Prato 400-420 m. (Somm., Fiori in F.l it.exc., Messeri, Pichi-S., Losacco in hb. Pichi-S.); f. anthriscifolium Novak, M.Ferrato di Prato (Fiori, Pichi-S.)]; Arrigoni 1974 (sub A. cuneifolium Viv.); Corti 1975 (sub A. serpentini Tauch.); Cortini-Pedrotti 1975 (sub A. serpentini Tauch.); Arrigoni & al. 1979 (sub A. cuneifolium Viv.); Arrigoni & al. 1983 (sub A. cuneifolium Viv.); Biagioli & al. 2002 (sub A. adiantum-nigrum L. e A. cuneifolium Viv.); Ricceri 2006 (sub A. cuneifolium Viv. e A. adiantum-nigrum L. susbsp. corumnense (Christ.) Mart.); Foggi & Venturi 2009 (sub A. cuneifolium Viv.); Gestri & Peruzzi 2009.

NB: fino ad un recente passato vari Autori (vedi sopra) hanno considerato presente sul Monteferrato la specie congenere A. cuneifolium Viv.. In base però a nuove acquisizioni le piante ad essa riferite per il nostro territorio vanno attribuite ad A. adianthum-nigrum in una sua forma particolare detta “serpentinicola” perché reperibile esclusivamente sui terreni ofiolitici (Prelli 2001, Marchetti 2004, Gestri & Peruzzi 2009). La somiglianza fra le due entità è rilevante; si differenziano perché A. adiantum-nigrum (tetraploide) ha le fronde persistenti in inverno, dotate di una maggiore rigidità (più coriacee) e le spore un po’ più grandi, mentre A. cuneifolium (diploide) ha fronde fragili che si essiccano nella stagione fredda e spore più piccole (Prelli 2001); quest’ultima è inoltre pianta microterma, ovvero che è in grado di vegetare solo in zone più fredde del nostro Monteferrato.

cet

-Asplenium ceterach L. subsp. ceterach CEDRACCA COMUNE 

H ros – Eurasiat. - sporific. V-VIII – Comune.

Felce di 5-15 cm, a lembo pennatosetto e con breve picciolo; è facilmente riconoscibile fra le congeneri per le pinne della fronda che, sul retro, sono ricoperte da scaglie bruno-rossastre, come fossero rugginose (da cui uno dei nomi volgari).

Habitat: su anfratti sassosi, muri ecc.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005 (sub Ceterax officinarum Willd.): riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006 (sub Ceterax officinarum Willd.): Limentra orientale; Gestri 2018: Vernio, Cantagallo.
  • Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub Ceterax officinarum); Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Fiori 1914 (sub Ceterax officinarum); Arrigoni & Bartolini 1997 (sub Ceterax officinarum Willd.); Gestri 2009 (sub Ceterax officinarum Willd.) e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo; oss. Pinzani 2021 Wikiplantbase#Toscana: fra i Centopini e i Bifolchi (Prato).
  • Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: lungo il corso del Bagnolo da Massacorbi alla strada per Albiano.
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Cedracca comune): AMPIL del Monteferrato.
  • Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Fiori 1914 (sub Ceterax officinarum); Messeri 1936 (sub Ceterax officinarum Willd.); Fiori 1943 (sub Ceterax officinarum Willd.): Montemurlo; Corti 1975 (sub Ceterax officinarum Willd.); Biagioli & al. 2002 (sub Ceterax officinarum Willd.); oss. D. Marchetti s.d. Wikiplantbase#Toscana: Monteferrato (Prato).
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).

NB: questa specie è denominata anche Ceterah officinarum, il suo epiteto latino significa “delle officine” in cui venivano anticamente preparati i rimedi naturali; a questa pianta infatti, già dall’antichità, venivano attribuite importanti proprietà medicinali.

Questa specie è presente in molte altre zone del Pratese non menzionate di sopra, compresi i centri abitati, la pianura ecc.

obv

-Asplenium obovatum Viv. subsp. obovatum ASPLENIO OBOVATO 

H ros – Medit.-Macarones. - sporific. III-X – Rarissimo.

Felce diploide caratterizzata da cespi poco forniti a fronde lunghe 10-20 cm, con lembo 2-4 volte diviso, lucido, triangolare (pinne inferiori poco o per niente più corte delle medie) e picciolo breve e lucido; il carattere fondamentale è rappresentato dalle pinnule che sono arrotondate all’apice con denti poco marcati (la subsp. billottii (F.W.Schultz ) O.Bolòs, Vigo, Masalles & Ninot, non presente sul nostro territorio, ha pinnule a denti numerosi, marcati ed acuti).

Habitat: anfratti rocciosi, muri presso la costa.

Distribuzione sul territorio:

  • Montalbano: Gestri 2010 e Gestri & Peruzzi 2016: sotto Bacchereto su roccia silicea (Carmignano).

NB: il nostro ritrovamento, di una sola pianta che però continua a vegetare da allora (almeno fino al 2023), è una delle stazioni più lontane dal mare e fra le più settentrionali in Italia.

onop

-Asplenium onopteris L. ASPLENIO MAGGIORE

H ros – Subtrop. – Sporific. – V-VIII – Comune.

Felce simile ad A. adiantum-nigrum, ma caratterizzata dal lembo fogliare costituito da divisioni primarie lungamente attenuate alla sommità, inoltre quelle medie e inferiori sono arcuate verso l'alto. La fronda può arrivare a misurare 40 cm.

Habitat: si incontra soprattutto su rocce silicee o muri a secco.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2005 e Bettini & al. 2009: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Gestri 2018: Vernio, Cantagallo.
  • Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub A. adiantum.nigrum); Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Arrigoni e Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Cantagallo, Vaiano; oss. Pinzani 2021 Wikiplantbase#Toscana: Bifolchi (Prato)
  • Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: comune lungo il corso del Bagnolo da Massacorbi alla strada per Albiano (2019).
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Asplenio maggiore): AMPIL del Monteferrato.
  • Montalbano: Fiori 1943 (sub A. adiantum-nigrum L. var. onopteris Heufl.): Carmignano; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Messeri 1936 (sub A. onopteris L. var. davallioides Hoefl. Herb. Sommier det. Christ.): non ritrovata; Fiori 1943 (sub A. adiantum-nigrum L. var. onopteris Heufl. M.Ferrato di Prato (Martelli) e sub f. davalloides Heufler): M.Ferrato (Somm. det.Christ.); Biagioli & al. 2002; oss. D. Marchetti s.d. Wikiplantbase#Toscana: Monteferrato (Prato).
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S).
  • Poggio a Caiano: Fiori 1943 (sub A. adiantum-nigrum L. var. onopteris Heufl.): Poggio a Caiano (Corti).

rut mutr

-Asplenium ruta-muraria L. ASPLENIO RUTA DI MURO 

H ros – Circumbor. - Sporif. VI-X – Molto rara.

Felce a fronde lunghe 5-10 cm, disposte a ciuffi; il picciolo è lungo e verde (come anche il rachide), il lembo ha il contorno largamente triangolare (spesso lungo come largo), è opaco sulla faccia superiore e le pinnule si presentano variabili, ma per lo più a losanga o ovate con brevi denti quasi ottusi.

Habitat: su rocce e muri per lo più calcarei (da noi ad una certa quota).

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Venturi 2006: a S.E. del rifugio della Rasa (Cantagallo); Ricceri 2006: monti a N di Prato; Foggi e Venturi 2009: Monte delle Scalette; nuovi ritrovamenti: sopra il Castello di Luicciana (2018) (Cantagallo).
  • Calvana: Gestri 2002: presso Poggio Cocolla a ca 800 m slm (Prato); Ricceri 2006: Calvana; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
  • ?Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Asplenio di Muro): AMPIL del Monteferrato.
  • ?Monteferrato: Foggi e Venturi 2009: tra Monteferrato e Monte Piccioli.

NB: di questa entità esistono due sottospecie non distinguibili dal solo punto di vista morfologico.

scol. 1

scol 3

-Asplenium scolopendrium L. SCOLOPENDRIA 

H ros – Circumbor. Temp. - sporif. I-XII – Rara.

Felce a fronde lunghe da 15 a 70 cm, facilmente riconoscibile rispetto alle specie congeneri per il picciolo breve, il lembo indiviso, oblungo, cordato in basso e largo 3-9 cm, i sori allungati ed obliqui sovrapposti in due file a destra e sinistra del rachide (da cui l’allusione all’artropode scolopendra).

Habitat: su roccia (soprattutto calcarea) lungo corsi d’acqua, caverne, boschi ombrosi e freschi.

Distribuzione sul territorio:

Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; Gestri 2018: nel torrente da Badia a S. Giuseppe (Vernio); loc. Molinuccio sopra Fabbro (Cantagallo).

Calvana: Gestri 2009 (sub Phyllitis scolopendrium (L.) Newman) e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.

Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Scolopendra comune): AMPIL del Monteferrato.

ju

sept

?-Asplenium septentrionale (L.) Hoffm. ASPLENIO SETTENTRIONALE 

H ros – Circumbor. - Sporif. VII-X – di assai dubbia presenza.

Piccola felce a fronde alte 5-10 cm, spesso in ciuffi ben forniti, a picciolo verde e lembo diviso dicotomicamente 1 o 2 volte, formando 2-5 segmenti eretti, stretti e oblanceolati, dentellati in alto; sori confluenti sulla faccia inferiore del lembo.

Habitat: anfratti di rocce silicee aride e in posizione luminosa.

Distribuzione sul territorio:

Colline di Montemurlo: Ricceri 2006: pendici meridionali del M. Javello.

tri

-Asplenium tricomanes L. subsp. quadrivalens D.E. Mey. ASPLENIO TRICOMANE 

H ros – Cosmop. Temp. - Sporif. III-IX – Comune.

Felce caratterizzata dal rachide e dal picciolo esili, lucidi e di colore nerastro: sembrano un capello sottile, da qui il nome trichomanes (dal greco trichos, capello, e manos, sottile). Ha fronde semplicemente pennate, lunghe 5-20 cm. La sottospecie in esame ha rachide relat. robusto e nero e pinnule perpendicolari al rachide, molto ravvicinate, ovato-lanceolate e poco dentellate. Esse si riducono di dimensioni salendo verso l’apice che si conclude con una piccola pinnula acuta.

Habitat: anfratti rocciosi e muri su tutte le tipologie di substrato.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Porciatti 1959 (sub A.t. L.): Pian della Rasa; Gioffredi 1960 (sub A.t. L.): Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005 (sub A.t. L.): riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006 (sub A.t. L.): Limentra orientale; Foggi & Venturi 2009 (sub A.t. L.): sopra Molin dei Fossi tra Luciana e Sassetta (Vernio) e Rio Trogola a S di Luogomano (Cantagallo): nuovi ritrovamenti: dall’Alpe di Cavarzano, alla Scoperta (2019) (Vernio).
  • Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub A.t.); Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997 (sub A.t. L.); Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Cantagallo, Vaiano,
  • Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: da Javello alla Fattoria omonima (2017) (Montemurlo).
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Asplenio tricomane): AMPIL del Monteferrato.
  • Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Fiori 1914 (sub A.t.); Messeri 1936 (sub A.t. L. f. typica Luerss.); Fiori 1943: Monteferrato (Martelli) (sub A.t. L.); Biagioli & al. 2002 (sub A.t. L.)
  • Monte Le Coste, Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S)

NB: specie comune nel nostro territorio, presente anche in pianura, centri abitati ed altre localizzazioni.

x tic
 

-Asplenium x ticinense D.E. Mey. (Asplenium adiantum-nigrum x onopteris

Questo ibrido, ritrovato vari anni fa sul Monteferrato, sul versante occidentale de Monte Mezzano presso Cava Paci (Montemurlo), ha un aspetto intermedio fra le due specie parentali (già molto simili fra loro) ed è riconoscibile con certezza solo osservandone al microscopio le spore che sono abortive (appaiono a contorno frastagliato ed irregolare) in quanto sterili come nel caso di questo ibrido. La determinazione è stata effettuata da Dino Marchetti, uno dei massimi esperti di Pteridofite in Italia.

  • Monteferrato: Gestri in Peruzzi & al. 2024: M. Mezzano.

Condividi