Betulaceae

Famiglia Betulaceae

 

Famiglia costituita da circa 140 specie, riunite in 6 generi e distribuite soprattutto nelle zone temperate del globo: per lo più si tratta di arbusti o alberi. Hanno generalmente foglie semplici e alterne o spiralate (quasi sempre decidue), con venature pennate, sono picciolate e dotate di stipole presto caduche; i fiori (che nascono prima delle foglie) sono monoici, costituiti da 6 piccolissimi tepali, liberi o più o meno saldati (i maschili a 1-6 stami, i femminili a 2-3 carpelli), e sono riuniti a 2-3 alla base di scaglie a formare amenti cilindrici o ovati (i maschili penduli, i femminili eretti o penduli e dotati di brattee); i frutti sono nucole.

 

Il genere Alnus

conta una trentina di specie distribuite in Europa, Asia e America del Nord e del Sud (4 in Italia). Si tratta di caducifoglie arboree o arbustive a foglie alterne, semplici e dentellate al margine, a lamina da ellittica ad obovata, che compaiono prima dei fiori; i fiori sono riuniti in amenti femminili, ovati e brevi, e maschili, penduli e allungati (piante monoiche); gli amenti delle infruttescenze femminili (legnosi, eretti, ovati e riuniti in 3-5 su un comune peduncolo), insieme alla forma delle foglie, caratterizzano il nostro genere rispetto a Betula (in cui si presentano molli, penduli allungati a cilindro e solitari). Nel genere Corylus solo i fiori maschili sono riuniti in amenti, i femminili appaiono in numero di 1-5 racchiusi in una brattea dalla quale emergono gli stimmi purpurei.

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-Alnus cordata (Loisel.) Desf. ONTANO CORDATO 

P scap – Alloctona naturalizzata – III-IV – Localizzata sull’Appennino pratese principale e Calvana.

Albero caducifoglio, alto 4-15 m (può raggiungere i 25); foglie lunghe fino a 5 cm, alterne, a lembo ovato, cordate (da qui l’epiteto specifico) all’inserzione del picciolo (lungo 1-2 cm) e a margine crenulato-dentato; infiorescenze femminili ad amenti ovati e peduncolati in numero di 2-3; frutti brevemente alati.

Habitat: boschi soprattutto di latifoglie, per lo più ad una certa altitudine.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2002: Uccelliera (rimboschimenti) nella riserva Acquerino-Cantagallo; Arrigoni & al. 2005: riserva Acquerino-Cantagallo (boschi di conifere); Gestri 2018: Vernio, Cantagallo; nuovi ritrovamenti: da Badia di Montepiano a S. Stefano (2015), vers. Est della Scoperta, Alpe di Cavarzano (2018) (Vernio); presso il passo degli Acquiputoli (2022) (Cantagallo).
  • Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano, Cantagallo.

NB: si tratta di una pianta endemica dell’Italia meridionale, che da noi è stata impiantata dall’uomo e che a volte appare naturalizzata.

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-Alnus glutinosa (L.) Gaertn. ONTANO NERO 

P scap – Paleotemp. -III-IV – Abbastanza comune lungo i corsi d’acqua.

Albero caducifoglio, alto fino a 20 m o più, con giovani rami glabri, foglie vischiose da giovani (al pari delle gemme), a lamina da suborbicolare a subovata con base tronca (non cordata!), e margine sinuato-dentato acutamente; i fiori si sviluppano in primavera, prima delle foglie: i maschili sono riuniti in lunghi amenti pendenti, i femminili in corti amenti eretti (in numero di 3-8 per infiorescenza).

Habitat: zone umide, alvei di corsi d’acqua in particolare.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2002(zone umide), Arrigoni & al. 2005, Bettini & al. 2009 (ambienti umidi): riserva naturale Acquerino-Cantagallo; V06: Limentra orientale; Foggi & Venturi 2009; nuovi ritrovamenti: le Scalette (2018), dal Tabernacolo a Gavigno a margine strada (2019) (Cantagallo); sopra il paese di Vernio (2017), sentiero sopra Badia (2020) (Vernio).
  • Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: rr. a N di Ponte Datini (Prato)
  • Cascine di Tavola: Boretti & al. 2006: argine canale Corsa e bosco della Pantiera; Gestri & Lazzeri 2021.
  • Localizzazioni generiche: Ricceri 1998 e Biagioli & al. 1999 (sub Ontano Nero): AMPIL Monteferrato.
  • Montalbano: Foggi & Venturi 2009; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
  • Monteferrato: Messeri 1936; Biagioli & al. 2002: zone umide (Prato, Montemurlo).
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
  • Pianura: foglio d’erbario Firenze, Corradi 2015: lungo l’Ombrone a P. a Caiano; nuovi ritrovamenti: lungo il Bagnolo in via Riva (Montemurlo).

 

Il genere Carpinus

conta 26 specie che popolano le aree temperate dell’emisfero boreale (2 in Italia). Si tratta di alberi che all’interno della Famiglia si caratterizzano per i fiori maschili privi di perianzio e i femminili a 3 tepali, gli amenti maschili lunghi 1,5-4 cm e i femminili con brattea trilobata, foglie più lunghe che larghe a 9-15 paia di nervature.

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-Carpinus betulus L. CARPINO COMUNE 

P scap (P caesp) – C-Europ.-Caucas. - V-VI – Comune.

Albero che può superare i 20 m di altezza; ha foglie brevemente picciolate, oblungo-ovate e doppiamente dentellate, appuntite e con nervature rilevate; i fiori maschili sono riuniti in amenti cilindrici, penduli di 1,5-4 cm e quelli femminili (1-2 cm) sono situati all’apice dei rami ed hanno stimmi purpurei; caratteristici sono i frutti con brattee a tre lobi, di cui il mediano è lungo il doppio dei due laterali.

Habitat: boschi fresco-umidi.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; V06: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: sotto Migliana (2018), presso il Tabernacolo di Gavigno (2019) (Cantagallo).
  • Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Ricceri 1999; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
  • Cascine di Tavola: Boretti & al. 2006: Podere del Caciaio; Gestri & Lazzeri 2021.
  • Localizzazioni generiche: Ricceri 1998 e Biagioli & al. 1999 (sub Carpino bianco): AMPIL Monteferrato.
  • Montalbano: foglio erbario di Firenze, Sommier 1894: “fra Montelupo e Verghereto”; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Biagioli & al. 2002: sporadico nelle parti più fresche del versante nord-occidentale (Montemurlo).
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).

 

Il genere Corylus

conta una quindicina di specie distribuite nelle aree temperate dell’emisfero boreale (3 in Italia). Si tratta di alberi che si caratterizzano all’interno della Famiglia delle Betulaceae per la lamina delle foglie suborbicolare acuminata e a base cordata, per i fiori maschili riuniti in amenti (che si sviluppano assai prima della fogliazione), i femminili costituiti da pochi fiori e riuniti in cime a mo’ di gemme; il frutto ovato-compresso, è una nocciola, di 1-2 cm, avvolta da un involucro fogliaceo aderente e laciniato.

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-Corylus avellana L. NOCCIOLO 

P caesp – Europ.-Caucas. - III-IV – Relat. Comune.

Arbusto o piccolo albero che di solito non supera i 6 m di altezza; ha foglie (6-10 cm) ellittico-rotondeggianti a base leggermente cordata, doppiamente seghettate al margine; i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli di 6-10 cm, invece i fiori femminili sono a forma di piccole gemme con all’apice un ciuffo di stili rossastri; il frutto - la nocciola - è ricoperto fino a maturità da due brattee fogliacee sfrangiate e aperte in alto.

Habitat: boschi di latifoglie e aghifoglie, boscaglie.

Diffusione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2002: Rio Ceppeta, Fonte degli Acerelli ecc. (Cantagallo); Arrigoni & al. 2001, Arrigoni & al. 2005, Bettini & al. 2009: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; V06: Limentra orientale; Foggi & Venturi 2009: rio a E di Gavigno, torrente Trogola a E di Pian di Simoni, rio Canvella a SW di M. Castiglioni (Cantagallo); a E della Storaia (Vernio); Gestri 2018: Vernio, Cantagallo; nuovi ritrovamenti: dal Fabbro verso Migliana (2019) (Cantagallo); da Montecuccoli alla Dogana (2018) (Vernio).
  • Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Ricceri 1999; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
  • Cascine di Tavola: Boretti & al. 2006: bosco della Pantiera; Gestri & Lazzeri 2021.
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999: AMPIL Monteferrato.
  • Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Biagioli & al. 2002: boschi di latifoglie...lungo il Bagnolo (Montemurlo, Prato).
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).

 

Il genere Ostrya

conta circa 8 specie distribuite nell’area temperata dell’emisfero boreale (1 in Italia). Si tratta di piante arboree all’interno della Famiglia simili a quelle del genere Carpinus (fiori maschili e femminili riuniti in amenti, i primi a 6 o più stami e privi di perianzio, foglie glabre superiormente, circa il doppio più lunghe che larghe e a base non cordata, frutti piccoli all’ascella di una brattea) se ne distinguono per gli amenti maschili più lunghi (4-10 cm), le brattee alla base di quelli femminili intere e lunghe meno di 15 mm, le foglie a più di 12 paia di nervature.

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-Ostrya carpinifolia Scop. CARPINO NERO 

P caesp/P scap – Circumbor. - IV-V – Relat. comune.

Albero alto da 3 a 15 m, a corteccia screpolata, giovani rami pubescenti; foglie alterne, picciolate, ovato-lanceolate a 12-19 paia di nervature, doppiamente dentellate al margine, nascono contemporaneamente ai fiori; questi ultimi, i maschili sono raggruppati in amenti penduli, sessili, a forma cilindrica, lunghi 5-15 cm, i femminili in amenti densi in forma di cono con brattea inferiore al cm, biancasta e intera che ricopre il piccolo frutto liscio di forma ovato-acuta.

Habitat: boschi chiari, cespuglieti.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2002: rio Ceppeta, Cascina Vespaio verso Le Barbe ecc.; Arrigoni & al. 2001, Arrigoni & al. 2005, Bettini & al. 2009: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; V06: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: sopra Le Soda (2018), sotto la torre di Luciana (2019) (Vernio); da Carmignanello a Gricigliana (2023) (Cantagallo).
  • Calvana: Fiori 1914; Gesti & Biagioli 1992; Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo; oss. Pinzani 2021 Wikiplantbase#Toscana: fra i Centopini e i Bifolchi (Prato).
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & Gestri 1993: versanti umidi e ombrosi esposti a settentrione; Ricceri 1998: AMPIL Monteferrato; Arrigoni & Menicagli 1999: boschi (ostrieti) comune di Cantagallo, di Vaiano, di Vernio, di Montemurlo; Biagioli & al. 1999 (sub Carpino Nero): AMPIL Monteferrato; Ricceri 2010.
  • Montalbano: Baroni 1897-1908: fra Montelupo e Verghereto (Somm. herb.); Foggi & Venturi 2009: comune di Carmignano; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Biagioli 1992 (solo M. Le Coste) e Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
  • Monteferrato: Messeri 1932 (sub O. c. Scop. var. typica Fiori); Ricceri 1993; Biagioli & al. 2002: boschi di latifoglie (Prato, Montemurlo).

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