Campanulaceae
FAMIGLIA CAMPANULACEAE
In questa Famiglia è stata inclusa recentemente anche quella delle Lobeliaceae (andando a costituirne una sottofamiglia: Lobelioideaea) e conta adesso intorno alle 1900 specie, suddivise in un'ottantina di generi (in Italia 12 generi di cui 3 esotici ed una settantina di specie), distribuite in quasi tutto il globo, ma soprattutto nelle aree temperate. Si tratta generalmente di piante erbacee annuali, bienni o perenni (più raramente arbustive), che, limitandosi a parlare della sottofamiglia che più ci interessa, quella delle Campanuloideae, presentano: foglie semplici, alterne e senza stipole; fiori, ermafroditi, per lo più attinomorfi a 5 sepali e 5 tepali (quasi completamente saldati fra loro, con corolla spesso a campana); frutto a capsula (o bacca) che si apre per liberare i semi a maturità tramite fori (poricida) o fessure delle valve. Molte campanule, per la loro bellezza, sono coltivate nei giardini soprattutto rocciosi.
Il genere Campanula
è distribuito nell'emisfero boreale e sulle montagne tropicali e conta più di 400 specie (quasi una sessantina in Italia, delle quali molte sono proprie dell'arco alpino). Si tratta di piante erbacee abbastanza bene riconoscibili fra gli altri generi della Famiglia per l’aspetto dei fiori “a campana”, ovvero con i petali lungamente fusi fra loro a tubo, aperto in alto in 5 lobi ± triangolari; lo stilo non è sporgente (o solo di poco) e lo stigma è lineare; il colore è (nelle specie da noi ritrovate) blu-violaceo ± intenso; hanno foglie intere o dentate; il frutto è rappresentato da una capsula poricida, con i pori si aprono al di sotto dei denti calicini liberando i molti semi presenti a maturità.
NB: Campanula bononiensis L. è stata segnalata in Calvana (Gestri 2009, Gestri 2011, Gestri & Peruzzi 2016), ma solo per la provincia di Firenze!
-Campanula erinus L. CAMPANULA MINORE
T scap – Medit. – III-VI – Comune.
Erbacea ispida di dimensioni normalmente contenute in tutte le sue parti; il fusto è eretto o ascendente, alto 10-30 cm e generalmente ramificato già dal basso; foglie basali, peduncolate, di forma oblanceolata e scomparse alla fioritura, le cauline, sessili e alterne, appaiono per lo più dentelalte al margine; i fiori, lunghi 5-6 mm e di colore blu pallido, sono solitari all’apice dei rametti o all’ascella delle ramificazioni; la capsula poricida è pendula e presenta i resti del calice.
Habitat: muri, muraglie, zone rocciose, coltivi e incolti poco erbosi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: Gricigliana (2024) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946, Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Fiori 1914; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: ex-cava Guarino su affioramenti calcarei (Montemurlo); 2 oss. Gestri 2014 Wikiplantbase#Toscana: parco di Scienze Naturali (Prato); presso la sede dell'ANPIL di Montemurlo a Bagnolo di sopra (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
- Pianura: oss. Peruzzi 2024 Wikiplantbase#Toscana: Galceti (Prato); nuovi ritrovamenti: sulle mura del Castello dell'Imperatore a Prato (2020).
NB: è presente su moltissimi muri, muretti e roccaglie in città, paesi e zone ruderali e non.
-Campanula glomerata L. CAMPANULA A MAZZETTI
H scap – Eurasiat. – VI-IX – Rarissima.
Erbacea a esile fusto fogliato, semplice ed eretto, alta 30-70 cm; le foglie (± pelose) si presentano in due tipologie: le inferiori da ovate a lanceolate a base arrotondata o cordata, margine da ondulato a grossolanamente dentato, lunghe fino a 12 cm e peduncolate, le superiori lanceolate, sessili, alterne e di dimensioni via via ridotte verso l'alto; i fiori - a corolla blu, lunga ca. 2 cm e calice lungo la metà, peloso, a tubo di ca. 0,5 cm e denti lanceolato-lineari acuti – si presentano sessili e raggruppati in densi glomeruli (circondati da larghe brattee) terminali e spesso anche laterali nella parte superiore del fusto; frutto a capsula poricida eretta.
Habitat: boscaglie e praterie.
Distribuzione sul territorio:
- Monteferrato: Biagioli & al. 1999 (sub Campanula agglomerata); Biagioli & al. 2002: vers. NO di M. Chiesino (Montemurlo).
-Campanula medium L. GIULIETTA, CAMPANULA TOSCANA
H bienn – NW-Medit. Mont. – V-VI – Rarissima (forse scomparsa).
Erbacea ispido-pubescente a fusto eretto, semplice, cilindrico e molto foglioso, alta 20-60 cm; foglie dentellato-crenulate, a lembo ovato e picciolate le basali, più sottili (lanceolate) e sessili le cauline; i fiori - particolarmente attraenti, mostrano calice ispido, dotato di 5 appendici riflesse lunghe come il tubo (ca. 1 cm) e denti ovati, inoltre corolla blu-violacea, di 4-5 cm con tubo a botte assai lungo e denti brevi e senza peli – sono riuniti in racemo generalmente povero (a volte isolati) e posti su peduncoli di qualche centimetro; il fiore presenta (caratteristica distintiva fra le più importati) 5 stigmi; il frutto è una capsula a 5 logge che libera i semi attraverso 5 aperture.
Habitat: pendii e ambienti rocciosi a radi cespugli, margini boschivi e radure.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: P. Secco a W C.Rossa (Prato).
PS: si è trattato di una presenza occasionale ed effimera non confermata negli anni successivi. Una ventina di anni fa, chi scrive, è convinto di aver individuato alcune piante di questa specie sulla strada che da Vernio porta verso Luicciana (senza per altro nessuna documentazione oggettiva) successivamente non più ritrovate.
-Campanula persicifolia L. CAMPANULA A FOGLIE DI PESCO
H scap – Eurasiat. - V-VII – Poco frequente.
Erbacea glabrescente a fusto eretto, quasi sempre semplice, alta 40-80 cm; foglie basali fino a 9 cm oblanceolate, crenulate e a lungo peduncolo, le cauline pure picciolate si riducono progressivamente verso l'alto ed hanno la lamina lanceolato-triangolare (simili a quelle del pesco, da cui il nome); i fiori, posti su peduncoli di 1-2 cm, formano un infiorescenza a racemo terminale generalmente di 2-6 unità; presentano una corolla blu e grande fino a 3-4 cm che termina in denti ottusi e profondi fino a 1/3 del tubo; calice a tubo di ca. 4 mm e denti sottili e allungati fino a quasi 15 mm; il frutto è una capsula poricida eretta.
Habitat: boschi chiari (castagneti) e arbusteti prevalentemente su substrato non calcareo o serpentinoso.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: CAI 10 poco a S delle Cavallaie (2018), verso il Tabernacolo di Gavigno (2019); Sentiero dei tabernacoli di Migliana (2024) (Cantagallo).
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Monte Bologna (Vaiano), Ventose (Cantagallo).
- Colline di Montemurlo: bosco presso fattoria di Javello (2024).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Campanula a foglie di pesco): Ampil Monteferrato.
- Montalbano: Baroni 1897-1908: tra Signa e Verghereto (Somm. herb.); Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: Messeri 1936 (sub C. persicaefolia L. var. typica Fiori); Biagioli & al 2002: mai su serpentino.
- Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S).
-Campanula poscharskyana Degen CAMPANULA SERBA
H scap – Neofita occasionale o naturalizzata di orig. penisola Balcanica – V-VI – Rarissima (ma spesso coltivata nei giardini).
Erbacea prostrata o ascendente a fusti numerosi ramificati e intricati, di 10-40 cm, con pubescenza appressata; foglie triangolari-cordiformi, lunghe 1-3 cm, dentate, le basali peduncolate, le cauline alterne e subsessili; fiori – calice a 5 denti assai più lunghi del tubo e ciliati, corolla violacea a segmenti lungamente liberi sul tubo (diametro ca. 2 cm o poco più) - riuniti, su lunghi peduncoli, in lasse infiorescenze bratteate.
Habitat: ambienti fresco-umidi e rocciosi.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri 2023a: Filettole, Prato, via di Carteano.
PS: probabilmente un tempo coltivata in un giardino prospiciente e in seguito sfuggita e poi naturalizzata sui muri circostanti (è ormai presente almeno da 10 anni, ampliando lentamente la sua diffusione in loco).
-Campanula rapunculoides L. subsp. rapunculoides CAMPANULA SERPEGGIANTE
H scap – Europ.-Cuacas. - V-VII – Rara.
Erbacea stolonifera a fusto semplice, eretto e angolato ottusamente, alta 30-100 cm; le foglie basali, di forma triangolare, cordata all'inserzione, presentano un lungo picciolo mentre le cauline, ovato-lanceolate, sono sessili o quasi; fiori penduli - calice a denti riflessi all'antesi e corolla (lunga 12-35 mm) di colore azzurro-violaceo, pelosa ai margini e con tubo poco superiore alle lacinie – sono riuniti, numerosi e su peduncoli singoli, in infiorescenza unilaterale a racemo terminale, fogliata solo in basso.
Habitat: margini boschivi e boscaglie.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Gestri 2022: Montepiano (Vernio).
-Campanula rapunculus L. RAPACELLO, RAPONZOLO
H bienn – Paleotemp. - V-IX – Comunissima.
Erbacea di 30-90 cm, peloso-irsuta con radichetta fusiforme e carnosa, fusto eretto, singolo, poco foglioso, a volte ramificato in alto; le foglie basali, picciolate, hanno forma oblunga a margine crenulato-dentato, le cauline via via più piccole e sessili; i fiori – a calice dotato di denti sottili e patenti, lunghi fino a metà corolla; quest'ultima appare di colore azzurro, lunga fino a 2 cm a denti acuti e leggermente riflessi – sono pedicellati e riuniti, numerosi, in grappoli lunghi e eretti.
Habitat: incolti erbosi, margini boschivi, olivete, vigne.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908: Montepiano (Somm. herb.); Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; Gestri 2018: Cantagallo, Vernio; nuovi ritrovamenti: dal Gorandaccio verso Montepiano, da Montepiano verso il Gasperone (2023) (Vernio); strada bianca da Migliana a Le Cavallaie, sentiero dei Tabernacoli (2019) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: anche su serpentino.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
NB: la radichetta e le foglie basali di questa pianta rappresentano uno dei più gustosi e nutrienti radicchi selvatici del nostro territorio (da raccogliere ovviamente prima del getto del fusto e da consumare da crudo).
-Campanula trachelium L. IMBUTINI
H scap – Paleotemp. - VI-X – Comune.
Erbacea ispido-pubescente, non stolonifera, a fusto eretto, robusto e foglioso, semplice o ramificato, alta 40-100 cm; foglie basali grandi, ovato-triangolari, dentate, picciolate e cordate alla base, le cauline, numerose, si fanno via via minori e lanceolate e presentano picciolo alato; i fiori - abbastanza grandi, eretti a calice con tubo lungo ca. metà dei denti (di 7-8 m e lanceolati) e corolla a tubo lungo 1,5-2,5 cm e denti sul cm e di colore blu – sono riuniti in grappoli mutiflori, semplici o ramosi; il frutto è una capsula pendula.
Habitat: specie nemorale soprattutto di boschi di latifoglie a clima submediterraneo.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908: Montepiano (Car. herb.); Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Arrigoni & al. 2002: presso il Rio Ceppeta; Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: Acquiputoli (2023), sentiero dei Tabernacoli sopra Migliana (2024) (Cantagallo); Montepiano, S. Stefano (2024) (Vernio).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: boschi a N della Fattoria di Javello (2023).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Imbutini): Ampil Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: non su ofioliti.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b ( sub C. t. L subsp. trachelium) (C/S).
Il genere Jasione
conta una quindicina di specie diffuse in Europa, area mediterranea e SO-asiatica (5 specie in Italia, 1 in Toscana). Si tratta di piante erbacee a foglie sessili, dentellate o non al margine, fiori con corolla ± azzura, attinomorfa, a tubo breve e 5 segmenti allungati e liberi (saldati solo all'inizio), stami a filamenti sottili, antere saldate solo alla base; essi sono riuniti in pseudocapolini terminali dotati di involucro a brattee embricate; il frutto è una capsula che si apre a maturità tramite una fessura apicale.
-Jasione montana L. VEDOVELLA ANNUALE
H bienn (T scap) - Europ.-Caucas. (Subatl.) - V-IX - Non comune.
Erbacea alta fino a 50 cm, priva di stoloni, a fusto semplice o ramoso, foglie inferiori ovato-allungate, le superiori lanceolato-lineari tutte ispide e a margine ondulato, così come le brattee involucrali che hanno forma ovato-lanceolata; i piccoli fiori, pedicellati e di un bel blu-ceruleo, sono riuniti in pseudocapolini (larghi 12-20 mm) lungamente peduncolati.
Habitat: zone sassose, praterie, radure boschive.
Distribuzione sul territorio:
Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908: Montepiano (Car. herb.); Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2002: aree prative fra Acquiputoli e Cave; Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale
Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; non ritrvata da Gestri & Lazzeri 2021.
Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Cantagallo sotto S. Stefano.
Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: sopra la Fattorio di Javello.
Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Vedovella annuale): Ampil Monteferrato.
Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
Monteferrato: Tozzi 1702 (sub Rapuncolo coeruleo cap. globoso): Monteferrato; Baroni 1897-1908: sul M. Ferrato sopra Prato (Groves herb.); Fiori 1914; Messeri 1936 (J.m. L. var. dentata DC.); Arrigoni & al. 1983; Biagioli & al. 2002: pietraie serpentinose.
Poggio alle Croci: GP13b (S).
Il genere Legousia
conta 7 specie a distribuzione mediterranea (3 in Italia e in Toscana). Si tratta di piante erbacee annuali a fiori peduncolati, non raggruppati in pseudocapolini, ma in racemi, corimbi o pannocchie, con corolla attinomorfa generalmente violacea o rosata, a breve tubo e segmenti liberi fino all'80% del totale; essa è lunga al massimo come il tubo del calice, che appare in sezione a 5 angoli, oblungo-lineare e terminante in 5 segmenti ± sottili; il frutto è una capsula che a maturità si apre in alto in 3 fenditure laterali; foglie intere, ondulate o crenulate.
-Legousia hybrida (L.) Delarbre SPECCHIO DI VENERE ONDULATO
T scap – Euro-Medit.-Subatl. - IV-VI – Non comune.
Erbacea coperta di brevi peli, fusto sottile, eretto e raramente ramificato, alta 10-25 cm; foglie sessili, obovate o oblunghe e a margini evidentemente ondulati; fiori riuniti in breve corimbo, a corolla violacea o rosata, con diametro di 6-15 mm e più breve dei segmenti del calice, che appaiono di forma ellittico-lanceolata ed eretti (assai più brevi del tubo); capsula cilindrica lunga 1,5-3 cm.
Habitat: aree coltivate, ma anche incolti e zone marginali.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: presso i Bifolchi (Prato).
- Colline di Prato: nuovi ritrovamenti: sopra “Le svolte” di Figline (2024).
- Localizzazioni generiche: Baroni 1897-1908 (sub Specularia hybrida A. DC.): Prato (Somm. herb.); Biagioli & al. 1999 (sub Specchio di Venere ondulato): Ampil Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b (c): La Paleosa (Prato).
- Pianura: nuovi ritrovamenti: letto del Bardena a Galcetello (2024) (Prato).
-Legousia speculum-veneris (L.) Chaix. SPECCHIO DI VENERE
T scap – Euro-Medit. – IV-VII – Non comune.
Erbacea a fusto eretto o ascendente, generalmente con ramificazioni ± patenti, alta 10-30 cm; foglie obovato-oblunghe leggermente ondulate o crenulate al bordo e sessili; fiori riuniti abbastanza numerosi in pannocchie terminali; la corolla, violaceo-bluastra (a volte più chiara), è lunga fino a 1 cm, ovvero circa quanto il calice, che presenta segmenti lineari, patenti, di lunghezza poco o non inferiore al tubo; capsula di 1-1,5 cm, assottigliata in alto.
Habitat: campi coltivati o a margine di essi, ma anche incolti e zone marginali.
Distribuzione sul territorio:
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub Specularia speculum-veneris); Gestri e Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: presso il Crocicchio (Vaiano).
- Cascine di Tavola: Gestri e Lazzeri 2021.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: su terra di riporto.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monte Le Coste e Poggio alla Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
PS: A rimarcare la bellezza di questa pianticella basti l’epiteto specifico: specchio di Venere!
Il genere Phyteuma
conta più di una ventina di specie ed ha distribuzione europea (14 in Italia, tutti di zone collino-montane). Si tratta di piante erbacee a fusti semplici, foglie intere o dentellate, fiori attinomorfi, sessili, piccoli e riuniti in pseudocapolini o spighe terminali bratteate; il calice ha tubo ovoide con 5 segmenti da lineari a lanceolati, la corolla, blu, biancastra o giallastra, ha tubo breve e lacinie allungate e saldate all'apice e antere interamente libere; il frutto è una capsula che si apre a maturità attraverso 2-3 pori laterali.
-Phyteuma italicum Arv.-Touv. RAPONZOLO ITALIANO o A FOGLIE DI SCORZONERA
H scap – Endemismo Alpino occid.-Appenninico sett. - VI-VII – Localizzato.
Erbacea glabra, a fusto ascendente, alta 30-90 cm; le foglie basali (non in rosetta e generalmente scomparse alla fioritura) da ellittiche a lineari, dentellate largamente al margine, sono attenuate quasi insensibilmente in un picciolo, le cauline appaiono sessili, più assottigliate e a margine intero o quasi; fiori a corolla blu-violacea (vedi morfologia del genere) sono riuniti in spighe cilindriche più o meno allungate.
Habitat: margini e radure boschive, prati, cespuglieti.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908 (sub P. michelii All.): Montepiano (Somm. herb.); Porciatti 1959 (sub P. scorzonerifolium Vill.): Pian della Rasa; Gioffredi 1960 (sub P. scorzonerifolium Vill.): Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001, Arrigoni & al. 2002 (presso la Fregionaia), Arrigoni & al. 2005 (sub P. scorzonerifolium Vill.) (sentiero P. del Treppio-Fregionaia, Cascina di Spedaletto, sopra Luogomano): riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006 (sub P. scorzonerifolium Vill.): Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: strada dagli Acquiputoli al Faggione (2019), dall'Acqua alla Rasa (2024) (Cantagallo); strada sopra l’Alpe verso il Sasso Bibbio (2018), sentiero 00 dalla Scoperta all’Alpe (2019) (Vernio).
- Colline di Montemurlo: Baroni 1897-1908 (sub P. michelii All.): nel M. Javello una forma "hirsuta" (Vaiano) (Somm. herb.); nuovi ritrovamenti: Cavallaie (2018) e riconferma al M. Javello (2022).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Raponzolo a foglie di scorzonera): AMPIL Monteferrato.
- Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S) (sub P. scorzonerifolium Vill.): rarissimo vers. NE.
-Phyteuma ovatum Honckeny subsp. pseudospicatum Pignatti RAPONZOLO PSEUDOSPICATO
H scap – Endemismo italiano – VI-VIII – Localizzato.
Erbacea a fusto eretto e glabro, alta 20-70 cm; foglie basali e medie triangolari, profondamente cordate, picciolate e grossolanamente dentate, non (o poco) più lunghe che larghe, le superiori lanceolate-allungate e cuneate alla base; fiori (a corolla nella subsp. nominale blu-violaceo-scura fino a nerastra) arcuata a inizio fioritura, riuniti in spighe ± contratte e lunghe fino a ca. 6 cm; brattee più lunghe dei fiori. La subspecie pseudospicatum si caratterizza per il colore bianco-giallastro della corolla, lunga fino a 1 cm e per le foglie che si presentano più lunghe che larghe.
Habitat: boschi chiari, radure, prati di montagna (oltre i 500 m slm).
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908 (sub P. halleri All.): Montepiano (Car. Herb.); Arrigoni & al. 2005 (Fregionaia, sentiero versi Le Cave): riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: presso il Tabernacolo di Gavigno (2007) (Cantagallo); sentiero 00 dalla Scoperta all'Alpe di Cavarzano (2018) (Vernio).
-Phyteuma spicatum L. subsp. spicatum RAPONZOLO GIALLO
H scap – C-Europ. - VI-VIII – Raro.
Erbacea glabra o quasi, a fusto semplice ed eretto, alta 30-80 cm; foglie basali e medie triangolari (almeno 1,5 volte più lunghe che larghe) evidentemente cordate alla base, grossolanamente dentato-crenulate al margine e picciolate, le superiori lanceolato-lineari e ridotte; fiori, a corolla bianco-giallastra, riuniti in infiorescenza a spiga cilindrica ± lunga; brattee brevi, da ovate a lineari.
Habitat: radure e margini boschivi sopra gli 800 m.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Messina & al. 2014: Foresta Demaniale dell'Acquerino, presso l'incrocio tra la strada forestale per la Collina di Pistoia ed il torrente Balzini (Cantagallo); nuovi ritrovamenti: sopra l'Alpe di Cavarzano e fino alla Scoperta (2024) (Vernio).