Cannabaceae

FAMIGLIA CANNABACEAE

E' una Famiglia con un basso numero di specie (circa 135) e sette soli generi. Comprende piante legnose e erbacee annuali e perenni, erette o rampicanti. Le sue piante hanno foglie semplici, alterne o spiralate, con stipole libere; i fiori sono spesso dioici e per lo più a 5 tepali e 5 stami: i fiori maschili si trovano riuniti in pannocchie e i femminili, sessili, sono posti all'ascella delle foglie; i frutti sono drupe o, soprattutto, acheni rivestiti da un perianzio persistente. L'impollinazione avviene per via anemofila.

 

Il genere Celtis

conta un'ottantina di specie distribuite un po' in tutto il globo (3 in Italia con due sottospecie). Gli altri generi di questa famiglia sono rappresentati soprattutto da piante erbacee dioiche a foglie opposte e frutti ad achenio. In Celtis vi sono rappresentate piante legnose (alberi o arbusti) con fiori maschili ed ermafroditi presenti sullo stesso individuo, le foglie sono intere ed alterne, il frutto è una drupa.

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-Celtis australis L. BAGOLARO

P scap – Euro-Medit. (spesso coltivato e a volte naturalizzato) – IV-V – Relat. comune.

Albero a fusto eretto e corteccia liscia, alto fino a oltre 20 m; foglie caduche, alterne, scabre di sopra e pubescenti di sotto; fiori di 2-3 mm, maschili ed ermafroditi, verdastri, peduncolati, solitari all’ascella delle foglie o in corimbi pauciflori, appaiono quasi contemporaneamente alle foglie; il frutto è una drupa subsferica di ~ 1 cm, che diviene a maturità nero-bluastra.

Habitat: spesso coltivato in viali e parchi e naturalizzato altrove, spontaneamente vive in boschi soprattutto a substrato calcareo.

Distribuzione sul territorio:

  • Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Vaiano; oss. Pinzani 2021 Wikiplantbase#Toscana: tra i Centopini e i Bifolchi (Prato).
  • Cascine di Tavola: Cenni 1990; Boretti & al. 2006: Parco delle Rimembranze (Prato); Gestri & Lazzeri 2021.
  • Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmigano, P. a Caiano.
  • Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
  • Pianura: assai spesso introdotto nei parchi, giardini e viali dei centri abitati.

PS: il frutto è commestibile, il sapore è dolciastro. Con i semi, un tempo in Meridione, si facevano le corone del rosario.

 

Il genere Humulus

conta 7 specie distribuite nelle aree temperate dell'emisfero settentrionale (in Italia è presente una specie spontanea ed una naturalizzata). Si tratta di piante erbacee lianose dioiche, a foglie opposte e lobate o incise (mai divise, completamente); i fiori sono riuniti in infiorescenze ± pendule, le maschili in cime ascellari o terminali, le femminili in spighe, racemi (anche fiori solitari) ascellari; frutti ad achenio con perianzio persistente inguainante.

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-Humulus lupulus L. LUPPOLO

P lian – Europ.-Caucas. – V-VIII – Relat. comune.

Pianta dioica a portamento lianoso, molto ramosa, che vegeta in ambienti fresco-umidi; ha foglie opposte, semplici a contorno da ovale d arrotondato-poligonale, palmato-lobate (da 3 a 7 lobi profondi) e cordate alla base; i fiori maschili, bianco-giallastri, sono riuniti in infiorescenza a pannocchia, i femminili in infiorescenze e quindi infruttescenze caratteristiche: coni ovali, penduli, opposti, peduncolati, formati da brattee verde-chiaro, che sono provviste di ghiandole brillanti ed aromatiche.

Habitat: presso corsi d'acqua, siepi, boschi e arbusteti umidi.

Distribuzione sul territorio:

  • Appennino principale pratese: Venturi 2006: Limentra orientale
  • Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; Gestri & Lazzeri 2021.
  • Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
  • Cascine di Tavola: Stampi 1967; Arrigoni 1990; Boretti & al. 2006: bosco delle Pavoniere; Gestri & Lazzeri 2021.
  • Localizzazioni generiche: Biagioli & al. 1999 (sub Luppolo): Ampil Monteferrato.
  • Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
  • Monteferrato: Ricceri 1993; Ricceri 1997; Biagioli & al. 2002: greto di torrenti.
  • Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b ©: lungo la Bardena (Prato).
  • Pianura: nuovi ritrovamenti: sponde del Bisenzio (per larghi tratti) e del Bardena a Galcetello e oltre (2023) (Prato).

PS: è con le infiorescenze femminili che si conferisce il sapore amarognolo alla birra. I giovani getti della pianta si possono consumare come gli asparagi.

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