Colchicaceae
FAMIGLIA COLCHICACEAE
É composta da una ventina di generi e da 200 a poco meno di 300 specie, originarie di Europa, Asia e S-Africa. Si tratta di piante erbacee monocotiledoni (foglie parallelinervie, fiori per lo più trimeri e semi ad un solo cotiledone) a fiore unico (o 2-3 raramente fino a 8), inserito direttamente su un bulbo-tubero (senza un vero fusto!), si presenta con 3 stimmi e perianzio composto da 6 tepali lunghi 2-4 cm con un tubo molto più lungo (fino a 5 volte); il frutto è una capsula. In Italia questa Famiglia è rappresentata da un unico genere, Colchicum, che è poi quello che da il nome alla Famiglia stessa.
Il genere Colchicum
conta da una novantina a ca. 150 specie originarie per lo più di Europa e Asia (una quindicina di entità indigene in Italia). In alcune specie foglie e fiori compaiono simultaneamente o a breve distanza di tempo (in autunno o in primavera) e invece nella maggior parte i fiori compaiono in autunno, le foglie al termine della fioritura e i frutti nella primavera successiva sempre insieme alle foglie. Le piante presenti nel nostro territorio appartengono alla seconda categoria.
PS: le piante di questo genere sono fra quelle più tossiche del nostro territorio. Tutta la pianta (ma soprattutto i semi e il bulbo) contiene colchicina, un alcaloide in grado di bloccare la mitosi cellulare (è utilizzata, fra l'altro, per osservare i cromosomi bloccati in mitosi al microscopio). In medicina la sua utilizzazione è attualmente riservata al trattamento della gotta resistente ad altri farmaci, con attento monitoraggio dell'assunzione. Dosi superiori a quelle terapeutiche possono infatti condurre a gravi intossicazioni ed anche all'exitus per diffuse emorragie, aplasia midollare e aritmia cardiaca.
-Colchicum alpinum Lam.et DC. COLCHICO MINORE
G bulb – Orofita NW-Medit. - VII-IX – Rarissimo.
Erbacea a bulbo-tubero ovato di 1-1,5 cm e ricoperto da tuniche membranose scure; le foglie (8-28 cm x 6-20 mm) in numero di 2(-3 rar. di più), lineari-lanceolate, un po' spatolate (larghezza massima verso l'alto) e ottuse, iniziano a svilupparsi dopo la fioritura; fiori solitamente 1, con perigonio a 6 tepali roseo-lillacini, lanceolato-ellittici lunghi 2-3,5 cm con tubo di 8-14; hanno le antere gialle, gli stili con stimma a capocchia, inferiore a 1 mm e non decorrente sullo stilo; il frutto a capsula appare nella primavera successiva ed ha forma ovata di 1,5-3 cm.
Habitat: prati e radure di montagna.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Gestri & Peruzzi 2009: prato a E del Passo degli Acandoli (Cantagallo).
-Colchicum autumnale L. COLCHICO AUTUNNALE
G bulb – C-Europ. - VIII-X – Raro.
Erbacea a bulbo-tubero lungo 4-7 cm, ovato, ricoperto da squame brunastre; le foglie, da 4 a 5 (fino a 7), nascono dopo l'antesi, hanno forma lanceolata, acuminata all'apice: 15-35 cm x 20-50(-70) mm; fiori 1-3 con perigonio a tubo lungo 10-25 cm e 6 tepali rosei (non o pochissimo variegati a scacchi) lunghi 4-6 cm e larghi 1-1,5 (gli esterni più stretti), antere di 5 mm e di colore giallo e 3 stili a stimma ripiegato verso il basso e papilloso per un massimo di 2,5 mm; in basso i fiori sono avvolti per 1-3 cm da una spata ottusa, fornita di piccolo mucrone e di due piccole ali scariose; frutto a capsula ovato-ellittica un po' compressa di 3,5-5,5 cm, che compare in autunno.
Habitat: prati, radure, boschi chiari umidi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: passo di S. Giuseppe (2023) (Vernio); località Dogana a margine strada di via Bologna (2024) (Cantagallo).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al 1999 (sub Colchico autunnale): AMPIL del Monteferrato.
All. A 3 della L.R. 56/2000.
-Colchicum lusitanum Brot. COLCHICO PORTOGHESE
G bulb – W-Medit. Mont. - IX-XI – Abbastanza comune.
Erbacea a bulbo ovato di 3-4 cm, assai simile a C. autumnale dal quale si distingue per le foglie 4-5 (-7) di 18-35 cm x 20-40 mm, un po' più strette (lineari-lanceolate) e ottuse all'apice, i fiori con spata a margine membranaceo più stretto, i tepali rosei di 40- 60 x 6-14 mm e, per lo più, variegati a scacchi, antere 7-8 mm (per Flora Europaea esse sono raramente gialle, più spesso da rosso scuro a nere), stimmi con zona ricoperta di papille di 3-4,5 mm e aice fortemente ricurvo all'interno; la capsula quasi cilindrica, gradatamente attenuata verso l'apice e non o poco solcata di 2,5-5,5 cm.
Habitat: prati, pascoli, radure, boschi chiari.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Gestri 2018: Vernio, Cantagallo; nuovi ritrovamenti: a N di Cerbaia (2023) (Vernio).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub C. autumnale*); Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: prati e radure presso la Fattoria di Javello (2024).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al 1999 (sub Colchico portoghese): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: sull'argine del Bardena (Prato) e un ricco popolamento nei prati sotto le Ville di Bagnolo, non su ofioliti (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri 2013b (C)
- Pianura: campione d'erbario a Fi, Webb 1853: 1) Ad Villam Regiam Poggio a Caiano in pratis (P. a Caiano), 2) Scaffai 1872: nei prati presso P. a Caiano; erbario Roma, Calandrini 1856: nei prati umidi di P. a Caiano..
*NB: sembra che Maugini per il riconoscimento delle specie utilizzasse il testo di Fiori 1923-1929, dove non è riportato C. lusitanum.
PS: i caratteri più evidenti per distinguere C. autumnale da C. lusitanum sono la variegatura a scacchi dei petali del secondo e la lunghezza della parte papillosa dello stilo, ovvero delle stimma: di 2, 5 mm al massimo (con apice poco curvo verso l'interno) nel primo e di 3-4,5 mm (con apice nettamente curvato verso l'interno) nel secondo. Simile ai nostri è anche C. neapolitanum Ten. osservato per ora solo sulle province della costa in Toscana: si caratterizza per lo stimma di 1,5 mm ad apice non curvato verso l'interno, è di dimensioni generalmente inferiori e sviluppa 1 o al max. 2 fiori per pianta.