Crassulaceae
FAMIGLIA CRASSULACEAE
E' distribuita in tutto il mondo con una quarantina di generi e ca. 1500 specie che spesso occupano ambienti rocciosi e asciutti. Si tratta, in genere, di piante erbacee (a volte legnose in basso); le foglie, succulente e quasi sempre semplici, possono essere alterne, opposte o verticillate; i fiori, per lo più ermafroditi e attinomorfi, possono avere da 3 a 20 sepali (generalmente 4-5 liberi o a volte saldati in basso), da 3 a 20 petali (per lo più 4 o 5 liberi o saldati) e da 3 a 40 stami, inseriti con i petali alla base del calice o, di rado, sulla corolla, ovario supero; hanno colorazione varia e sono riuniti per lo più in cime scorpioidi, ma possono anche presentarsi anche solitari, in grappoli o pannocchie; i frutti sono composti da 3-20 carpelli completamente liberi.
Il genere Crassula
ha diffusione subcosmopolita (soprattutto tropicale) ed è costituito da circa 300 specie (molte sud-africane) (in Italia 1 spontanea, 1 criptogenica e 6 esotiche; Crassula vaillantii (Willd.) Roth è stata inserita in un altro genere col nome Bulliarda vaillantii (Willd.) DC.). Si tratta di piante sempreverdi e succulente, in Europa erbacee annuali (al di fuori anche perenni ed arbustive) con foglie tutte opposte e connate, fiori da 3 a 5meri a petali liberi, stami in numero uguale ai petali.
-Crassula tillaea Lester-G. ERBA GRASSA MUSCOSA
T scap – Submedit.-Subatlant. – I-V – Rarissima.
Piccola pianticella erbacea glabra, spessissimo porporina, a fusti prostrati-ascendenti, esili, di 2-6 cm; foglie ovate, acute, poco succulente, ± embricate, lunghe ca. 2 mm; piccoli fiori sessili, riuniti in glomeruli ascellari di 2-4, a 3 (rar. 4) petali bianchi o rosei di ca. 1 mm, 3 sepali (rar. 4) e 3 stami (rar. 4); frutto a 3 carpelli con 2 (-3) semi.
Habitat: incolti sabbioso-rocciosi o fangosi e assolati su substrato acido.
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2009 e Gestri & Peruzzi 2013a: Prato Rosello (Carmignano).
Il genere Hylotelephium
conta una cinquantina di specie distribuite nelle aree temperato-fredde dell'emisfero settentrionale e Artico (2 spontanee e 2 esotiche in Italia). Si tratta di piante ermafrodite, rizomatose, a fusti annuali, foglie piane (spesso dentate), mai connate e le inferiori rapidamente caduche; fiori pentameri, con petali non saldati a tubo, patenti o eretti, riuniti in infiorescenze terminali. La distinzione con l'affine genere Sedum (vedi) si basa soprattutto sui fusti che originano direttamente dal rizoma e si essiccano ogni anno e le foglie che si presentano a lamina piana e sono sempre prive di sperone.
-Hylotelephium maximum (L.) Holub BORRACCINA MASSIMA, ERBA DI S. GIOVANNI
G a tubercoli (H scap) – C-Europ. (Subpont.) – V-X – Non molto comune e localizzata.
Erbacea robusta, a fusto semplice ed eretto, alta 20-50 cm; foglie (2-3 X 4-5 cm) ovato-oblunghe, piane, dentellate (a volte intere), generalmente opposte (a volte verticillate a 3), da sessili ad abbraccianti verso l'alto; fiori pentameri, pedicellati, a petali bianco-giallastri o verdastri (porporini nel boccio), patenti, lanceolati e acuminati, 3 volte più lunghi del calice; sono riuniti in cime ascellari corimbose; frutto a follicoli eretti.
Habitat: rupi, zone pietrose, muri in boscaglie o comunque all'ombra.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Venturi 2006: Limentra orientale (tutti sub Sedum telephium L. subsp. maximum (L.) Rouy et E. G. Camus)
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016 (sub H. m. (L.) Holub subsp. maximum): Vaiano, Cantagallo.
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: a N della Fattoria di Javello (2021).
- Colline a W di Vaiano: nuovi ritrovamenti: la Collina (2024).
- Localizzazioni generiche: Biagioli & al 1999 (sub Borraccina maggiore): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002 (sub Sedum telephium L. subsp. maximum Kirschl.): all'ex-cava Guarino sulle serpentine (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (sub H. m. (L.) Holub subsp. maximum) (C/S).
Il genere Petrosedum
è stato introdotto recentemente (Grulich 1984) e le sue specie, circa una venticinquina, abitano l'area mediterranea, l'Europa centrale e occidentale, il Medio Oriente ed il N-Africa (7 presenti in Italia). Si tratta di piante succulente perenni, glabre o ghiandolose a livello dell'infiorescenza, a fusti eretti e spesso lignificati in basso, foglie lineare-lanceolata e alterne; fiori ermafroditi, a breve pedicello, di colore giallo o bianco, 6-7meri, riuniti infiorescenze composte da 2 a 10 rami scorpioidi; follicoli eretti e ristretti in alto. Rispetto alle entità del genere Sedum, di cui facevano parte, si caratterizza per essere erbacee perenni a foglie alterne (mai in rosetta), per i sepali connati in basso, i follicoli eretti, i fiori 6-7meri a petali gialli o bianchi. Vegetano esclusivamente su suoli rocciosi da cui la denominazione (petròs, pietra, e Sedum = Sedum delle aree pietrose).
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-Petrosedum rupestre (L.) P.V.Heath BORRACCINA RUPESTRE
Ch succ – CW-Europ. - V-VII – Comune in habitat rocciosi.
Erbacea succulenta, glabra, a ramificazioni intricate prostrato-ascendenti, alta 20-40 cm con diverse rigetti sterili più brevi di quelli fertili e dotati di foglie, subcilindriche del diametro di 1-2 mm, più fortemente embricate; le foglie dei fusti fertili si presentano lineari-cilindriche (larghe fino a 4 mm), mucronate e con un breve sperone alla base, alterne; i fiori - di colore giallo brillante, 5-9meri a sepali succulenti, acuti e più brevi dei petali (questi lineari e di 6-7 mm di lunghezza) - hanno breve pedicello e sono riuniti in infiorescenze corimbose a brattee decidue e riflesse prima dell'antesi, con rami lunghi 1-3 cm; follicoli gialli, fusiformi e ± eretti.
Habitat: zone rocciose e comunque pietrose (anche su serpentino).
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: da Migliana a Schignano, verso Codilupo (2023) (Cantagallo); da Sasseta verso il Gorandaccio (2023) (Vernio).
- Calvana: Fiori 1914 (sub Sedum rupestre); Gestri 2009 (sub Sedum rupestre L.) e Gestri & Peruzzi 2016 (sub Sedum rupestre L. subsp. rupestre): Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a (sub Sedum rupestre L.): Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Tozzi 1702 (sub sedo aculeato folio); Caruel 1860-64 (Parl!) (sub Sedum rupestre L.); Fiori 1914 (sub Sedum rupestre); Messeri 1936 (sub Sedum rupestre L.); Arrigoni & al. 1983 (sub Sedum reflexum L.); Biagioli & al 2002 (sub Sedum rupestre L.): una delle presenze più comuni su rocce e pietrisco serpentinoso; Foggi & Venturi 2009 (sub Sedum rupestre L.).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
-Petrosedum sediforme (Jacq.) Grulich subsp. sediforme BORRACCINA DI NIZZA
Ch succ - Medit. - V-VII – Raro.
Erbacea succulenta, glauca, alta 20-60 cm, simile a P. rupestre, ma più robusta, con foglie claviformi maggiori (lunghe fino a quasi 2 cm e larghe 3-8 mm), fiori privi di brattee, a petali (4-7 mm) giallo-pallido o bianchi, sepali glabri e di 1.5-2.2 mm, rami dell'infiorescenza lunghi 3-8 cm.
Habitat: zone rocciose di area mediterranea o submediterranea.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016 (sub Sedum sediforme (Jacq.) Pau): Filettole, sopra la Castellina e presso Canneto (Prato).
Il genere Phedimus
conta una ventina di specie a distribuzione europea ed asiatica (1 spontanea e 2 esotiche in Italia). Le sue piante hanno caratteristiche simili a quelle di Hylotelephium (fusti che originano direttamente dal rizoma e si essiccano ogni anno, foglie a lamina piana, di forma a ventaglio o a cuneo, a volte dentate in alto e sempre prive di sperone, fiori pentameri ecc.) dal quale differiscono per i frutti a follicoli non eretti, ma patenti e per appartenere, dal punto di vista delle forme biologiche, alle terofite o alle camefite. Dal genere Sedum (di cui le sue piante facevano parte fino a non molti anni fa) si possono differenziare facilmente per la mancanza di foglie basali in rosetta alla base dei fusti.
-Phedimus stellatus (L.) Raf.
T scap – Medit. - IV-V – Poco comune.
Erbacea glabra, a fusto eretto e alta 3-15 cm; ha foglie lunghe 10-15 mm, a breve picciolo, opposte in basso e alterne in alto, di forma obovata, con pochi denti ottusi, e spesso arrossate; i fiori, molto piccoli (sul cm), si presentano a (4-) 5 petali rosei, acuti e sono riuniti in cime fogliate lasse; sia i petali che i follicoli sono aperti verso l'esterno a stella.
Habitat: muretti e ambienti rocciosi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: da Cantagallo verso la Rasa (2018); margine pietroso della strada da Migliana verso il Fabbro (2020) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub Sedum stellatum); Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Cantagallo; 2 oss. Pinzani 2021 Wikiplantbase#Toscana: ai Bifolchi (Prato).
- Localizzazioni generiche: Baroni 1897-1908 (sub Sedum stellatum L.): Prato (Somm. herb.)
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: P. a Caiano.
- Monteferrato: Herb. Levier (FI) in Messeri 1936 (sub Sedum stellatum L.), ma da lei non ritrovato.
Il genere Sedum
conta circa 500 specie (un certo numero sono state inserite in altri generi, alcuni di recente definizione) distribuite un po' in tutti i continenti con l'eccezione dell'Oceania e dell'Antartide (una venticinquina spontanee e una decina esotiche sono presenti in Italia). È costituito da piante erbacee (almeno in Italia) succulente e caratterizzate da radici non rizomatose o bulbose, foglie intere, da lineari a ovate (cilindriche o piano-convesse), con le basali riunite in rosetta; fiori a calice e corolla con (4-)5(-6-8) elementi, non saldati fra loro (o solo in basso); i frutti sono rappresentati da carpelli (normalmente 5, ma di numero variabile) eretti o ± patenti.
-Sedum acre L. BORRACCINA ACRE
Ch succ – Europ.-Caucas. – V-VII – Relativamente comune.
Erbacea a sapore piccante (da cui il nome!), glabra, alta 4-8 cm, con fusti gracili, prostrato-striscianti con i fioriferi ascendenti e molti rigetti sterili a foglie fittamente embricate; foglie succulente, di ca 3 mm, spiralate, ovato-ottuse, arrotondate alla base che è priva di sperone; i fiori - giallo dorati, sessili, con 5 petali aperti a stella e lunghi 2 volte i sepali (questi di ca. 2 mm) – sono riuniti in numero di 2-5 in 2-3 spighe al culmine del rametto fiorale; carpelli giallo-bruni, divergenti nel frutto.
Habitat: muri o zone rocciose o pietrose.
Distribuzione sul territorio:
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub S. sexangulare var. acre); Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano.
- Localizzazioni generiche: Foggi & Venturi 2009: Appennino pratese.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Caruel 1866, Parlatore 1890
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-Sedum album L. BORRACCINA BIANCA
Ch succ – Euro-Medit. - VI-VII – Comune.
Erbacea succulenta, glabra, spesso arrossata, alta 10-25 cm, a fusti contorti, i fioriferi semplici ed eretti, i rigetti sterili prostrati, radicanti ed a foglie non fittamente embricate; foglie lunghe 10-15 mm, cilindriche un po’ appiattite di sopra, sessili e alterne; fiori, 6-9 mm di diametro, a 5 petali bianchi (rar. rosei), assai più lunghi dei sepali (ovato-ottusi) e riuniti in cime multiflore; follicoli eretti, rosei, di 6-9 mm.
Habitat: margini stradali, muri e zone rocciose assolate.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: strada che collega Fossato alla Limentra Orientale; nuovi ritrovamenti: strada da Cavarzano per l'Alpe sulla roccia a margine (2024) (Vernio).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016 (sub S. a. L. subsp. album): Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Montalbano: Foggi & Venturi 2009; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Foggi & Venturi 2009
- Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b (sub S. a. L. subsp. album) (c).
Foto B. Pierini
?-Sedum caespitosum (Cav.) DC. BORRACCINA CESPUGLIOSA
T scap – Medit. - IV-V – Rarissimo o assente.
Erbacea glabra, alta 1-5 cm, spesso arrossata, con radice esile; foglie lunghe 3-6 mm, succulente, sessili, embricate, di forma da ovata a obovata e ottusa; fiori sessili - a 4-5 petali (bianco-rosei) lanceolati e mucronati, assai più lunghi dei 4-5 sepali triangolari - riuniti in cime pauciflore; frutto a 4-5 follicoli lisci e patenti.
Habitat: habitat rocciosi o pietrosi assolati.
Distribuzione sul territorio:
- Monte Le Coste: Gestri & Peruzzi 2013b: rarissimo, ex-cave presso C. Serilli.
NB: potrebbe essere stato confuso con il simile Sedum rubens che ha foglie più sottili (cilindriche) e follicoli con mucrone più evidente!
-Sedum cepaea L. BORRACCINA CEPEA
T scap – Submedit.-Subatl. - V-VII – Comune.
Erbacea pubescente, a fusti ascendenti, alta 10-40 cm; foglie a lembo intero, opposte o verticillate, le inferiori ovate e più grandi delle superiori (lineari-cuneiformi); fiori a 5 petali (di ca. 4 mm) lanceolato-aristati, bianchi con la carena spesso arrossata, assai più lunghi dei sepali (ca. 1,8 mm), con pedicelli di 3-8 mm e riuniti in una pannocchia allungata, lassa, a rametti fogliosi e patenti; follicoli eretti e acuti.
Habitat:
- Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: strada bianca da Migliana a Le Cavallaie (2018), Gricigliana (2024) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri e Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Colline a W di Vaiano: nuovi ritrovamenti: verso Schignano (2023).
- Colline sopra Montemurlo: nuovi ritrovamenti: fattoria Javello (2020).
- Montalbano: Baroni 1897-1908: Verghereto sopra Signa (Somm. herb.) (Carmignano); Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: sentiero dei Patriarchi (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
-Sedum dasyphyllum L. BORRACCINA CINEREA
Ch succ – Euro-Medit. - VI-VII – Comune.
Erbacea succulenta, a radice sottile, alta 5-12 cm, di colore da glauco a bluastro (da cui il nome volgare) con rigetti sterili a foglie (inferiori a 5 mm) embricate e riuniti in dense colonne; foglie lunghe 3-8 mm, ovate e dorsalmente assai convesse, opposte, senza prolungamenti basali; i fiori - brevemente pedicellati, a 5-6 petali (3-5 mm) bianco-rosei, ovati, più lunghi dei 5-6 sepali ad apice ottuso – sono riuniti in piccole infiorescenze cimose a rametti pelosi e ghiandolosi; 5-6 follicoli acuminati ed eretti.
Habitat: ambienti pietrosi, rocciosi, muri, preferibilmente silicei.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: verso Migliana (2021), Gricigliana (2024) (Cantagallo).
- Calvana: Fiori 1914; Gestri 2009 e Gestri 6 Peruzzi 2016 (sub S.d. L. subsp. dasyphyllum): Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Localizzazioni generiche: Foggi & Venturi 2009 (rilievi pratesi).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Messeri 1936; Biagioli & al. 2002: un solo esemplare sul sentiero dei Patriarchi (Montemurlo).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (sub S.d. L. subsp. dasyphyllum) (C/S).
-Sedum glandulosum Moris (Sedum villosum L. subsp. glandulosum (Moris) P. Fourn.) BORRACCINA GHIANDOLOSA
H scap – E-Medit. - V-VI – Rarissimo.
Erbacea densamente ghiandolosa, spesso arrossata, a fusto eretto non o poco ramosa, alta 5-10 cm; foglie un poco arcuate, dorsalmente convesse e ventralmente piane o appena concave, ottuse all'apice e senza sperone, sessili, alterne, lunghe 4-6 mm; fiori riuniti in 2-3 (4) cime pauciflore bratteate, a 5 petali bianco-rosati con linea dorsale porporina più scura, lanceolato-acuto-mucronati, assai più lunghi dei sepali triangolari; follicoli quasi piriformi con lungo rostro, glauco-porporini e patenti a maturità.
Habitat: pratelli effimeri e anfratti di rocce silicee assolate.
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Carta, Gestri & Peruzzi 2010 (sub S. villosum L. sl) e Gestri & Peruzzi 2013a (sub S. villosum L. sl): Prato Rosello (Carmignano); oss. Peruzzi 2023 Wikiplantbase#Toscana: riconferma della presenza a Prato Rosello.
NB: questa è un'altra entità, presente nel Pratese, estremamente rilevante dal punto di vista floristico: prima della nostra “scoperta” era stata osservata in Italia solo in Sardegna.
-Sedum hispanicum L. BORRACCINA GLAUCA
T scap – SE-Europ. (Pont.) - V-VII – Rara.
Erbacea glauca, a volte arrossata, alta 5-15 cm, a sottili fusti ascendenti, ramificati e ghiandolosi in alto; foglie cilindrico-allungate (1,5 x 8 mm), alterne; fiori 6-7 (-9)meri subsessili - a petali bianchi con venatura rosea, acuto-mucronati e di 6-7 mm di lunghezza, aperti all'esterno, calice glabro, 12-18 stami – riuniti in cime bratteate e monolaterali; follicoli rostrati e patenti a stella, da rosa chiaro a biancastri. Questa specie potrebbe essere confusa con Sedum rubens (ambedue assai ghiandolosi e molto simili), ma se ne distingue facilmente per avere fiori 6-7(9)meri.
Habitat: zone rocciose o pietrose, muri.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: Gricigliana: copre ampi tratti del tetto della villa Novellucci (2024) (Cantagallo).
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021: via della Macchiola (Prato).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: sopra Bonistallo (P. a Caiano).
- Pianura: oss. Gestri 2017 Wikiplantbase#Toscana: margine via Nuova prov. montalese a Bagnolo (Montemurlo).
-Sedum monregalense Balbis BORRACCINA DI MONDOVÌ (cittadina piemontese un tempo chiamata Mons Regalis)
Ch succ – Subendemismo (pianta del NE e C-Italia che sconfina in Corsica e sulle Alpi dell'Alta Provenza) – VI-VIII – Localizzata sui rilievi silicei.
Erbacea succulenta ad esili fusti radicanti prostrato-ascendenti, i fioriferi di 5-15 cm, ghiandolosi in alto, con foglie di ca. 6 mm cilindriche e un po' appiattite ventralmente riunite in verticilli distanziati di 4 elementi, i rigetti sterili sono più densamente fogliosi e di altezza minore; le foglie inferiori sono opposte; i fiori pentameri a petali acuti bianchi e assai superiori ai sepali, sono dotati di un lungo peduncolo e riuniti in un lassa infiorescenza racemosa; follicoli eretti.
Habitat: zone rocciose, per lo più sopra una certa altitudine (300-400 m) e su substrato siliceo.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Sommier 1890 (Sedum cruciatum Desf.); Baroni 1897-1908: Montepiano (Somm. herb.); Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001, Arrigoni & al. 2002 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: presso il Passo degli Acandoli (2017), sentiero 00 dagli Acquiputoli in zona Culipiana (2020), Poggio della Calvaccia sentiero CAI 416 (2023); Scalette (2024) (Cantagallo).
-Sedum palmieri S. Watson BORRACCINA DI PALMER [medico-naturalista americano (1829-1911)]
NP – Esotica naturalizzata di orig. C-Americ. – I-V – Rara (ma coltivata spesso nei giardini).
Piccolo arbusto cespuglioso, alto 10-30 cm, glauco, a ramificazioni numerose prostrato-ricadenti e fusti fioriferi eretti; è caratterizzato dalla presenza di foglie riunite in rosette situate in alto su rami lunghi ca. 20 cm, le foglie, sessili, hanno forma ovato-acuta (a volte ottusa) lunghe fino a 8 cm e di larghezza un poco inferiore, con spessore sui 2-3 mm, a volte si presentano arrossate almeno sui bordi; i fiori - pentameri, a corolla giallo-aranciata con petali mucronati, lunghi ca. 6 mm, ovvero un poco più dei sepali che si presentano anche più sottili - sono riuniti, numerosi, in cime terminali.
Habitat: soprattutto muri a volte ambienti rocciosi.
Distribuzione sul territorio:
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: Giolica su muro umido (Prato).
NB: probabilmente presente anche altrove.
-Sedum rubens L. BORRACCINA ARROSSATA
T scap – Euro-Medit.-Subatlant. - IV-VI – Non comune.
Erbacea pelosa e ghiandolosa, arrossata ± intensamente, a fusto eretto, ramificato o non, alta 3-12 cm; foglie sparse, sessili, di forma cilindrica e appiattite ventralmente, ottuse, lunghe 1-1,5 cm; fiori sessili - a 5 petali bianchi ± arrossati, aristati e fino a 3 volte più lunghi dei 5 sepali di forma triangolare – riuniti in cime corimbose unilaterali e fogliate; follicoli di 4 mm, acuminati, ghiandolosi ed eretti. Questa specie potrebbe essere confusa con Sedum hispanicum (ambedue assai ghiandolosi e molto simili), ma se ne distingue facilmente per avere fiori 5-meri.
Habitat: ambienti rocciosi, pietrosi, muri.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: nuovi ritrovamenti: Alpe di Cavarzano, (Cantagallo).
- Calvana: Gestri & Peruzzi 2016: a NW dei Cento Pini (Prato).
- Montalbano: Baroni 1897-1908: Verghereto sopra Signa (Somm. herb.) (Carmignano); Gestri & Peruzzi 2013a (sub S. r. L. subsp. rubens): Prato Rosello e incolto presso l'Elsana (Carmignano).
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (S).
-Sedum sexangulare L. BORRACCINA INSIPIDA
Ch succ – C-Europ. - V-VII – Comune.
Erbacea succulenta, alta 8-12 cm, glaucescente, glabra, a fusti prostrati intricati e poi eretti, con rigetti sterili a foglie lassamente embricate; le foglie lunghe 4-5 mm, cilindrico-lineari e ± ottuse al vertice, si prolungano in basso in uno sperone, che, insieme al sapore insipido, è il più evidente carattere distintivo dal simile S. acre (vedi); i fiori – pentameri a petali di colore giallo-oro, sepali lunghi ca. 2 mm, brevemnete peduncolati – si inseriscono in numero di 5-10 su ciascuna delle 2-3 cime all'apice dei fusti fioriferi; follicoli fusiformi e divergenti a stella.
Habitat: ambienti rocciosi, muri ecc.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Venturi 2006: Limentra orientale; Foggi & Venturi 2009; nuovi ritrovamenti: Alpe di Cavarzano (2023) (Vernio).
- Calvana: Fiori 1914; Arrigoni & Bartolini 1997; Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: Schignano (2024).
- Montalbano: Baroni 1897-1908: Verghereto sopra Signa (Somm. herb.) (Carmignano); Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Fiori 1914; Messeri 1936 (sub S. s. L. var. mite (Gilib) Fiori); Biagioli & al. 2002: qu e là fra le rocce serpentinose.
- Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).
Il genere Sempervivum
conta una trentacinquina di specie presenti spontaneamente sui rilievi mediterranei e caucasici (11 più un ibrido in Italia). Si tratta di piante erbacee succulente che formano rosette di foglie monocarpiche (ovvero che fioriscono un solo anno e poi si disseccano); la riproduzione di queste piante avviene soprattutto per via vegetativa, attraverso la formazione di stoloni ascellari da cui originano altre rosette; i fiori sono riuniti in cime terminali di 8-16, hanno 8-20 petali pelosi, interi, liberi, patenti, strettamente lanceolati e di colore vario.
-Sempervivum tectorum L. SEMPREVIVO MAGGIORE
Ch succ – Orofita S-Europ. - VI-VIII – Rara (non osservate sul territorio pratese piante spontanee).
Erbacea succulenta robusta di 20-50 cm, che forma rosette fogliari del diametro di 3-8 cm, con foglie a lamina obovato-oblunga, glabra, ma spinuloso-ispede al margine, le cauline ridotte e un po' più strette; fiori del diametro di ca. 3 cm e costituiti da ca. 13 petali pubescenti, lanceolati, rosati ± intensamente e riuniti in panicoli terminali di 10-40.
Habitat: ambienti rupestri di montagna (coltivata nei giardini rocciosi e sui muri).
Distribuzione sul territorio:
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: sfuggito alla coltivazione a Carmignano.
NB: in Calvana (Gestri 2009) è stato osservato a Sottolano su un muro di un antico paese abbandonato da decenni nel comune di Calenzano (Firenze).
Il genere Umbilicus
conta 12 specie di area mediterranea (3 più un'entità criptogenica in Italia). Erbacee rizomatose o tuberose, a foglie glabre, le basali picciolate, a lamina reniforme o suborbicolare, superiori a 2 cm di larghezza, le cauline ridotte; i fiori pentameri – a corolla dialipetala campanulata o tubiforme e calice ridotto - si inseriscono numerosi in un ± lungo racemo o panicolo terminale bratteato; follicoli sottili.
-Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy OMBELICO DI VENERE
G bulb – Medit.-Atlant. – III-VI – Comune, più raro in montagna.
Il curiosissimo Ombelico di Venere è facilmente riconoscibile per la forma delle foglie (tutte succulente) basali lungamente picciolate e a lembo orbicolare con al centro una depressione a forma di ombelico; le foglie cauline, di forma lanceolata, decrescono in dimensioni verso l’alto; i piccoli e numerosi fiori, bianco-giallo-verdastri (talora arrossati), lunghi 7-10 mm, pendenti, sono riuniti in un lungo racemo lineare, unilaterale e terminale al fusto.
Habitat: muri e zone rocciose fresco-umide.
Distribuzione sul territorio:
Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; nuovi ritrovamenti: dal Fabbro verso Migliana (2017) (Cantagallo).
Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946; Gestri & Lazzeri 2021.
Calvana: Fiori 1914 (sub Cotyledon umbilicus); Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
Localizzazioni generiche: Biagioli & al 1999 (sub Ombelico di Venere): AMPIL del Monteferrato.
Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
Monteferrato: Messeri 1936 (sub Cotyledon umbilicus-veneris L. var. tuberosa L.); Biagioli & al. 2002: su vecchi muri, ma anche su rupi ofiolitiche... (Prato, Montemurlo).
Monte Le Coste e Poggio alle Croci: Gestri & Peruzzi 2013b (C/S).