Dryopteridaceae
FAMIGLIA Dryopteridaceae
E' una famiglia di felci composta da 13 a 20 generi (secondo le opinioni dei vari Autori: per esempio alcuni vi includono la Famiglia delle Woodsiaceae – vedi – e altri no) distribuita in quasi tutto il globo con un migliaio di specie. Le sue entità sono caratterizzate da un breve rizoma, foglie fascicolate e per lo più grandi e più volte divise, presenza di scaglie (spesso numerose) sul fusto, fasci vascolari disposti ad “U” nel picciolo - visibili in sezione -, sori dorsali di forma arrotondata con indusio lungamente persistente, reniforme (fissato su un raggio) o a forma di scudo (fissato al centro). Il numero cromosomico di base è 40-41.
Il genere Dryopteris
ha distribuzione subcosmopolita e conta più di 200 specie (16 specie, più alcune sottospecie ed 1 esotica in Italia). L'entità che ne fanno parte, a volte sono assai simili morfologicamente ed è difficile spesso trovare criteri distintivi evidenti. Il genere si caratterizza soprattutto per i sori ricoperti da indusio reniforme persistente e fortemente ricurvo e dall'assenza di orecchiette basali nei segmenti terminali delle fronde (Polystichum ha indusio peltato e orecchiette basali presenti nei segmenti terminali delle foglie).
-Dryopteris affinis (Love) Fraser-Jenk. subsp. affinis FELCE PELOSA
G rhiz – Paleotemp. - Spor. VII-IX – Non comune e localizzata.
Felce rizomatosa e fascicolata, alta 30-100 cm; le fronde 2-pennatosette hanno contorno ellittico, bruscamente ridotto in alto e in maniera graduale in basso, con rachide coperto di fini scaglie brune chiare o ± scure (quelle della parte mediana presentano una macchia basale bruna, carattere distintivo che persiste alla disseccazione) e asse delle pinne (lunghe 4-15 cm) maculato di nero a livello dell'inserzione sul rachide (carattere distintivo che però è visibile solo nel fresco); è simile a D. filix-mas dalla quale si distingue oltre che per le maculature di cui sopra, per le fronde più coriacee e persistenti in inverno, oltre che per le pinnule della zona mediana poco o niente dentellate lateralmente. La sottospecie nominale, presente nel Pratese, ha i caratteri distintivi di cui abbiamo parlato sopra ben più evidenti che nelle altre sottospecie, inoltre le pinnule sono ± uguali fra loro, hanno bordi quasi paralleli con sommità arrotondata o tronca e denti poco marcati e simili fra loro.
Habitat: sottoboschi e radure fresche.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Gestri 2018: a NE del M. Bucciana (Cantagallo): nuovi ritrovamenti: sotto l'Alpe di Cavarzano (2019), zona Tavianella (2020) (Vernio); alle Scalette CAI 32 (2019) (Cantagallo).
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: lungo il corso del torrente Bagnolo da Massacorbi alla strada per Albiano (2016), sopra Montachello (2017), sopra la Fattoria di Javello a margine strada/bosco, presso i Termini (2020).
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano.
- Monteferrato: Biagioli & al 2002 (sub D. a. (Love) Fraser-Jenk. s.l.): cavità fra i massi all'ex-Cava Guarino (Montemurlo); Ricceri 2006 (sub D. a. (Love) Fraser-Jenk. s.l.).
-Dryopteris cambrensis (Fraser-Jenk.) Beitel et W. R. Buck subsp. insubrica (Oberh. et Tavel ex Fraser-Jenk.) Fraser-Jenk. FELCE INSUBRICA
G rhiz – Europ. - Spor. V-X – Rarissima.
Felce a fronde lunghe fino a 140 cm con lo stipite assai più breve della lamina che è 2 volte divisa; stipite soprattutto ma anche rachide e assi di pinne e pinnule con palee color ruggine ± scuro, lucide e con base nerastra; pinne inferiori simmetriche (o quasi) a contorno triangolare, pinnule intere o appena lobulate; macchia scura a livello dell'inserzione della pinna sul rachide: è quindi simile a D. affinis (di cui fino a pochi anni fa rappresentava una sottospecie) dalla quale si distingue per il colore ruggine delle palee (bruno in affinis), il contorno della fronda più stretto, le pinne sessili (le inferiori spesso brevi e tozze) e le pinnule a margini paralleli e ± interi, con all'apice numerosi denti evidenti, acuti e regolari; indusio rigonfio.
Habitat: boschi e zone pietrose e rocciose soprattutto sopra il piano collinare.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Gestri 2013: presso Fonte degli Acerelli (Cantagallo), in bosco di Faggio.
-Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P. Fuchs FELCE CERTOSINA
G rhiz – Circumbor. - Sper.VIII-IX – Molto rara.
Felce a fronde fascicolate poco numerose ed erette o quasi, lunghe da 30 a 80 cm, verde opache e 3-pennatosette; lo stipite presenta poche palee larghe, tutte di colore bruno-pallido ed è lungo circa quanto il lembo o fino ad 1/3; questo ha contorno quasi triangolare; le pinne basali si presentano anch'esse di forma triangolare, ma con aspetto assai asimmetrico in quanto le pinnule inferiori sono più lunghe delle superiori; le pinnule sono dentellate con denti piani (non riflessi verso l'alto); l'indusio e la parte inferiore delle pinnule non hanno ghiandole. Non macchia scura all'unione dell'asse delle pinne con il rachide; sori di 0,5-1 mm.
Habitat: zone umide e fresche, boschi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2005: AFSVBR05: Ponte a Taglianico vicino alle sorgenti del Bisenzio (Cantagallo).
- ?Monteferrato: Biagioli & al. 2002: rarissima in ambienti umidi dei boschi occidentali (Montemurlo).
NB: su Pignatti 2017 questa specie è indicata, fra le varie località, anche “pr. Cantagallo sopra Prato” con a seguire il punto interrogativo.
??-Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray FELCE DILATATA
G rhiz – Circumbor. - Spor. VII-IX – Rarissima o più probabilmente assente.
Felce fascicolata a fronde persistenti e lunghe 50-120 cm, 3-4 pennatosette, molto simile a D. carthusiana, dalla quale si differenzia per pochi caratteri: stipite con palee larghe e bicolori (bruno-scure con macchia nera al centro), fronde verde-scuro, le inferiori largamente triangolari ed asimmetriche, pinnule dritte e bruscamente ridotte in alto, sori più grandi (circa 1 mm).
Habitat: zone umide del sottobosco in ambiente siliceo.
Distribuzione sul territorio:
- ??Monteferrato: Biagioli & al. 2002: rarissima in ambienti umidi dei boschi occidentali; verosimilmente da attribuire a D. carthusiania morfologicamente assai vicina.
-Dryopteris filix-mas (L.) Schott FELCE MASCHIO
G rhiz – Subcosmop. - Spor. VII-IX – Comune.
Felce a fronde lunghe 20-160 cm, fascicolate e che generalmente scompaiono in inverno; hanno lamina verde-chiara, a contorno da ovato a lanceolato (ristretto alle 2 estremità); il rachide non presenta zone nerastre nel punto di inserzione delle divisioni primarie (come invece in D. affinis, per altro molto simile); il picciolo, al pari del rachide, è verde chiaro e coperto da numerose scaglie bruno-chiare che si rarefanno verso l’alto; le pinne si presentano simmetriche e lanceolato-lineari; le pinnule ottuse all'apice con margini “frastagliati” da denti irregolari; i sori, per lo più in numero da 4 a 8 e disposti in 2 file, sono ricoperti, sulla faccia inferiore delle pinnule, da un grande indusio reniforme a margine privo di ghiandole.
Habitat: boschi, boscaglie e zone fresco-umide.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908 (sub Nephrodium filix-mas Stremp.): Montepiano (Somm. herb.); Fiori 1943 (sub D. f. (L.) Schott f. brackwelliana: M. Piano (Somm.); var. typica f. creanata Hayek: Montepiano di Prato (Targ.-Toz.); Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Arrigoni & al. 2001, Arrigoni & al. 2002: Sorgenti Bisenzio verso Cascina le Barbe, rio Ceppeta, Fonte Acerelli, Lavacchi ca, P. la Scavata verso Fregionaia; Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; Bettini & al. 2009: Riserva naturale provinciale Acquerino-Cantagallo; Bonafede & al. 2016: comune di Vernio; Gestri 2018: Cantagallo, Vernio; nuovi ritrovamenti: Alpe Cavarzano (2014), a W di Vernio (2019), sopra Alpe verso la Scoperta (2021), sopra Le Soda (2022) (Vernio); strada bianca da Migliana a Le Cavallaie, preso il Faggione di Luogomano (2018), zona M. Scalette, vers. W M. Bucciana (2023) (Cantagallo).
- Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946 (sub Polysticum filix-mas); Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009: Poggio delle Ventose (Cantagallo) e Gestri & Peruzzi 2016: Cantagallo.
- Localizzazioni generiche: Ricceri 1998 e Biagioli & al. 1999 (sub Gittaione): AMPIL del Monteferrato.
- Montalbano: Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano e P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: più o meno in tutti gli ambienti boschivi.
P.S.: il nome volgare e l'epiteto latino (filix-mas) sembra derivi dal fatto che la nostra felce è robusta con fronde consistenti e tenaci soprattutto se messa in rapporto alla felce femmina (Athyrium filix-femina (L.) Roth) a fronde più cedevoli e delicate.
Il genere Polystichum
conta circa 250 specie distribuite un po' in tutto il globo, numerose entità sono concentrate in Cina (4 spontanee ed 1 esotica in Italia). Le sue piante sono più robuste e a fronde più tenaci rispetto a Dryopteris, hanno un rizoma piuttosto grande, pinne e pinnule asimmetriche e soprattutto sori ricoperti da un indusio a scudo (circolare con zona di ancoraggio centrale) e disposti simmetricamente ai lati delle venature principali di pinnule e pinne; le pinnule si presentano ± auricolate alla base e i loro denti aristati.
-Polystichum aculeatum (L.) Roth FELCE ACULEATA
G rhiz/H ros – Eurasiat. - Spor. VI-VIII – Rara.
Felce a robusto rizoma, fronde fascicolate ± erette e lunghe 30-80 cm; lo stipite è breve e ricoperto da palee porporine, la lamina ha contorno strettamente lanceolato con la larghezza massima al centro, 2-pennatosette con pinne sessili, un po' arcuate verso l'alto, del tutto divise e con faccia superiore glabra; le pinne inferiori si attenuano verso l'apice acutamente; le pinnule di forma ovata, sono asimmetriche, a denti acuti e aristati e non presentano evidenti auricole basali né picciolo come invece P. setiferum (vedi) che si distingue anche per la forma della lamina a larghezza massima a livello della metà inferiore.
Habitat: boschi ombrosi e freschi.
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Baroni 1897-1908 (sub Aspidium aculeatum Sw.): Montepiano (Somm. herb.); Fiori 1943 (sub Dryopteis aculeata O. Kze. var. α lobata: M. Piano (Somm.): M. Piano; Porciatti 1959: Pian della Rasa; Gioffredi 1960: Limentra orientale; Venturi 2006: Limentra orientale; nuovi ritrovamenti: CAI 38 da Cantagallo verso P. Treppio (2016), crinale sopra rif. Pacini, a W tabernacolo di Gavigno (2017), vers. E del M. Cicialba (2019) (Cantagallo); sentiero da Badia per S. Giuseppe, sentiero CAI 25 in alto verso P. di Petto (2019) (Vernio).
- ??Bargo di Poggio a Caiano: Maugini 1946, da riferire a P. setiferum, molto ben rappresentato al Bargo a differenza di aculeatum non ritrovato da Gestri e Lazzeri 2021. In più nella Flora Analitica di Fiori 1923 (sembra quella consultata da Maugini all'epoca) P. setiferum veniva indicato come una varietà di aculeatum.
- Calvana: nuovi ritrovamenti: M. Maggiore 2017 (Vaiano).
- Colline di Montemurlo: nuovi ritrovamenti: Cavallaie dopo il Tabernacolo (2019).
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: zone umide boscate con rocce affioranti nel settore occidentale (Montemurlo).
-Polystichum setiferum (Forssk.) T.Moore ex Woyn. FELCE SETIFERA
G rhiz/H ros – Euro-Medit.-Subatlant. - Spor. VI-VIII – Comune in luogo umidi e ombrosi.
Felce cespitosa, alta fino a 1 m ed oltre, a stipite breve (ma più lungo che in aculeatum) e rachide verde con numerose scagliette bruno-chiare; le fronde, poco coriacee e non falciformi, hanno contorno lanceolato con larghezza massima nella metà inferiore, sono bipennate con pinnule dotate di picciolo (non decorrenti) e auricola basale, ± dentati sul bordo e apicolati; sori relativamente grandi e poco numerosi, collocati sulle nervature della faccia inferiore; l’indusio è si presenta reniforme e persistente.
Habitat: luoghi ombrosi ed umidi, boschi, presso corsi d'acqua e fossi (tendenzialmente silicicola).
Distribuzione sul territorio:
- Appennino principale pratese: Arrigoni & al. 2001 e Arrigoni & al. 2005: riserva naturale Acquerino-Cantagallo; Venturi 2006: Limentra orientale; Gestri 2018: Vernio, Cantagallo; nuovi ritrovamenti: a S de Le Soda (2019), da Badia verso S. Giuseppe, sopra Montepiano (2020) (Vernio). Sicuramente anche altrove!
- Bargo di Poggio a Caiano: Gestri & Lazzeri 2021.
- Calvana: Gestri 2009 e Gestri & Peruzzi 2016: Prato, Vaiano, Cantagallo.
- Cascine di Tavola: Gestri & Lazzeri 2021.
- Montalbano: Fiori 1949 (sub D. aculeata O.Kuntze var. setifera Guadagno); Foggi & Venturi 2009: comune di Carmignano; Gestri & Peruzzi 2013a: Carmignano, P. a Caiano.
- Monteferrato: Biagioli & al. 2002: zone umide boscate soprattutto nelle aree occidentali (Montemurlo).